cruna
In If XV 21 aguzzavan le ciglia / come 'l vecchio sartor fa ne la cruna, nell'ambito di un paragone, è proprio l'uso del termine, c. dell'ago da cucire; due diversi usi figurati in Pg X 16 e XXI 37: nel primo caso pria... / che noi fossimo fuor di quella cruna, il termine ha valore di " strettoia " (e, annota il Roffaré [in Lect. scaligera II 320], " la parola, non a caso, rievoca l'espressione evangelica in quanto il difficile avvicinamento alla grazia è stato ottenuto attraverso uno sforzo di assoggettamento della volontà e dello spirito "); nel secondo (mi diè, dimandando, per la cruna / del mio disio), la cruna del disio indica proprio il punto centrale, e difficile da cogliere, del desiderio di Dante. Il termine è usato sempre in rima.