CSÁKY (pron. ciachi)
Nome di una famiglia di conti ungheresi. I primi membri della progenie, Cosmo e Macsa (pron. mácia), si trovano menzionati in documenti intorno al 1200 come possidenti ragguardevoli. Ma la genealogia ininterrotta comincia da Stefano, tesoriere della regina (1284). Questi ebbe tre figli, fondatori ognuno di famiglie di diverso nome: Petö (Pietro), della famiglia dei Petöfy, già estinta; Becske (pron. Bečke), della famiglia ancor fiorente dei Becsky, e Ladislao, della famiglia dei Csáky. Il nome Csáky (di Csák) fu usato per il primo da Nicolò, conte supremo di Temes e voivoda della Transilvania, poiché nel 1461 ebbe in donazione dal re Sigismondo di Lussemburgo il villaggio Csák, situato nel comitato di Temes.
La famiglia dei C. appartiene sin dal sec. XIII all'ordine dei magnati del regno e porta sin dal 1560 il titolo di conte, confermato nel 1778 da Maria Teresa. Sin dal 1638 i maschi della famiglia sono investiti del titolo di conti ereditarî del comitato di Szepes. Da Ladislao voivoda della Transilvania nella prima metà del sec. XV a Carlo, attuale (1931) ministro della difesa nazionale, i C. hanno dato una serie di dignitarî allo stato e alla chiesa.
I conti C. erano congiunti per legami di parentela con parecchie illustri famiglie italiane. Così p. es. il conte Ladislao C., giudice supremo del regno, sposò la sua figlia Barbara nel 1653 a don Annibale Gonzaga, principe di Mantova. Il conte Sigismondo C. (1665-1738) sposò la contessa Isabella Orsini. La vedova di un conte C., la contessa Eulalia Vay, passò a seconde nozze col marchese Ruggiero Pallavicini (1814-1874), il quale adottò i due conti C. nati dal primo matrimonio di sua moglie, Sigismondo e Ippolito, che divennero così fondatori della famiglia dei marchesi C.-Pallavicini.