CULDEI
. Comunità di cristiani dedicati a una vita di pietà e di zelo, viventi sotto un superiore, ma in celle separate. Si trovavano soprattutto in Irlanda e Scozia, in minor numero in Inghilterra e nel paese di Galles. Il loro nome è da alcuni considerato come una corruzione del latino cultores Dei, da altri più probabilmente come di lingua celtica (irlandese Ceile De, scozzese Kelidei, ingl. Culdees) e significherebbe "servo di Dio" (latinizzato poi in Colidei). Tale nome, ignoto a Beda (morto nel 735), pare antecedente al sec. X. Il più famoso Culdeo è l'irlandese S. Aengus, che dopo varie vicende finì nel monastero di Tallaght, presso Dublino, ove era superiore S. Maelruan, col quale collaborò al Martirologio dei santi irlandesi detto di Tallaght; a lui inoltre si deve il Feliré ossia Eortologio in poesia dei santi irlandesi. Morto S. Maelruan (792 circa), egli si ritirò a Disertbeagh, ove morì l'11 marzo 824; fu sepolto a Clonenagh, presso cui era nato. Fino al 919 (saccheggio di Armagh fatto dai Danesi) non si hanno più notizie dei Culdei irlandesi; poi riappaiono qua e là, ma le guerre coi Danesi li fanno decadere materialmente e spiritualmente; concorsero a ciò anche gli abati "laici", che riuscirono a godere dei loro beni. In alcuni luoghi divennero semplici laici ammogliati; in altri furono sostituiti dai canonici regolari; ad Armagh formarono una corporazione o collegio, di cui si ha l'ultima menzione nel 1633. In Scozia, ove i Culdei erano più numerosi che in Irlanda, la loro casa principale fu a S. Andrews; là pure scomparvero prima della Riforma. Verso quest'epoca vari protestanti affermarono che i Culdei conservavano la fede primitiva, corrotta da Roma; ma è ammesso ormai che la loro fede non era che quella di Roma più alcune superstizioni dovute all'ambiente. È pure riconosciuto più probabile che l'origine dei Culdei sia da porsi nell'Irlanda piuttosto che nella Scozia.
Bibl.: W. Reeves, The Culdees of the British Islands as they appear in History, in Royal Irish Academy Transactions, 1864; I. H. Burton, History of Scotland, Londra 1870.