JURGENS, Curd
Jürgens, Curd (propr. Gustav Andreas Gottlieb Franz)
Attore e regista cinematografico tedesco, nato a Monaco il 13 dicembre 1915 e morto a Vienna il 18 giugno 1982. Raggiunse la notorietà nella seconda metà degli anni Cinquanta grazie a un fisico statuario e agli occhi di un azzurro intenso e penetrante, che gli conferivano uno sguardo di ghiaccio, interpretando numerosi personaggi in film avventurosi e drammi bellici. Il successo internazionale arrivò nel 1955 con la conquista alla Mostra del cinema di Venezia della Coppa Volpi come miglior attore per il ruolo dell'ex pilota di guerra tedesco Gerke, amico del protagonista (Yves Montand), nel film avventuroso Les héros sont fatigués (Gli eroi sono stanchi) di Yves Ciampi.Dopo una breve carriera giornalistica, J. esordì sul set cinematografico nel 1935 interpretando la figura del Kaiser Francesco Giuseppe d'Austria in Königswalzer (Tutto per un bacio) di Herbert Maisch. Scoperto da Willi Frost, l'attore tedesco riuscì a farsi conoscere nel cinema austriaco degli anni Trenta con numerose interpretazioni in film modesti come Die Unbekannte (1936) di Frank Wisbar e Tango notturno (1937) di Fritz Kirchhoff. La sua carriera ricevette una brusca battuta d'arresto durante la Seconda guerra mondiale a causa dell'opposizione al regime del Terzo Reich, per cui dovette subire la prigionia in un campo di concentramento.
Nel dopoguerra J. tornò a un'intensa attività artistica partecipando ad alcune produzioni europee fra le quali Die Ratten (1955; I topi) di Robert Siodmak, Et Dieu créa la femme (1956; Piace a troppi) di Roger Vadim, dove recita la parte di un uomo maturo che corteggia la giovanissima e affascinante protagonista (Brigitte Bardot), Michele Strogoff (1956) di Carmine Gallone, in cui interpreta il famoso corriere dello zar, e Les espions (1957; Le spie) di Henri-Georges Clouzot. Nel frattempo riuscì a mettersi in luce in alcuni kolossal bellici hollywoodiani: il dramma Bitter victory, noto anche come Amère victoire (1957; Vittoria amara) di Nicholas Ray, nella parte di un vigliacco ufficiale britannico; l'epico The enemy below (1957; Duello nell'Atlantico) di Dick Powell, in cui è von Stolberg, il memorabile comandante di un sommergibile tedesco; l'atipica commedia Me and the colonel (1958; Io e il colonnello) di Peter Glenville, accanto a Danny Kaye; il melodrammatico The inn of the sixth happines (1958; La locanda della sesta felicità) di Mark Robson, al fianco di Ingrid Bergman. Verso la fine degli anni Cinquanta e all'inizio dei Sessanta, J. si cimentò in ruoli diversi dalle solite caratterizzazioni di personaggi militari in The blue angel (1959; L'angelo azzurro) di Edward Dmytryk, remake, ma a lieto fine, dell'omonimo film di Josef von Sternberg, e in Die Dreigroschenoper (1963) di Wolfgang Staudte, adattamento dell'opera teatrale di B. Brecht. Ma l'insuccesso di questi film e il repertorio limitato dell'attore lo portarono negli anni successivi a ripetere stancamente il cliché recitativo dello spietato comandante delle truppe del Führer, in film di guerra come The longest day (1962; Il giorno più lungo) di Ken Annakin, Gerd Oswald, Andrew Marton e Bernhard Wicki, o i 'minori' Dalle Ardenne all'inferno (1967) e La legione dei dannati (1969), rispettivamente diretti dagli italiani Alberto De Martino e Umberto Lenzi.Con una carriera ormai destinata a ruoli marginali in produzioni a basso costo, J. conobbe nuovamente il successo nel 1977 quando gli venne affidata la parte del miliardario Karl Stromberg, irriducibile antagonista di 007-James Bond, il famoso agente segreto britannico creato da I. Fleming, in The spy who loved me (Agente 007 ‒ La spia che mi amava) di Lewis Gilbert. Fu questa l'ultima grande affermazione di una carriera intensa; l'attore partecipò infatti a più di centosessanta film ed ebbe una vita privata assai chiacchierata e segnata da ben cinque matrimoni, di cui uno con l'attrice ungherese Eva Bartok. Negli anni Cinquanta J. si era impegnato anche nella regia dirigendo quattro film di poche pretese e scarso successo: Prämien auf den Tod (1949), Gangsterpremiere (1951), Ohne Dich wird es Nacht (1956) e Bankraub in der Rue Latour (1960).
G. Ball, Curd Jürgens. Seine Filme ‒ sein Leben, München 1982; Curd Jürgens. Wie wir ihn sahen, Ernnerungen von Freunden, hrsg. M. Jürgens, München-Wien 1985.