curialite
s. f. (spreg. iron.) Propensione a privilegiare i fasti e le opportunità derivanti dall’appartenenza alla gerarchia ecclesiastica.
• La «curialite» è un virus contagioso. Una brutta malattia. I sintomi sono evidenti. Francesco osserva preoccupato la salute dell’intero sistema, poi elenca tutti gli aspetti patologici, descrivendoli uno per uno, dal più trascurabile al più serio. […] «Un cristiano che non si nutre con la preghiera e i sacramenti appassisce e si secca». Come dire che la «curialite» non perdona e può colpire chiunque. Ecco che allora produce arrivisti, persone inclini alla rivalità e alla vanagloria, «quando l’apparenza delle vesti e le insegne di onorificenza diventano l’obiettivo primario di una vita». Altre volte, invece, produce «schizofrenia esistenziale». Da una parte si predica bene, dall’altra si opera male, si vive scissi, due binari distinti tra esistenza pubblica e privata. La «curialite» può risultare contagiosa se non si è abituati a mettere in pratica il Vangelo della carità ogni giorno. (Franca Giansoldati, Messaggero, 23 dicembre 2014, p. 11, Cronache).
- Derivato dall’agg. curiale con l’aggiunta del suffisso -ite.