Curro
Questo latinismo ricorre, in rima con azzurro e burro, soltanto in If XVII 61 procedendo di mio sguardo il curro, nel corpo di una metafora, per cui il carro ' (currus) dello sguardo di D. significa la sua " direzione "; il Torraca annotava che questa metafora è del tipo della ' navicella ' dell'ingegno, che troviamo all'inizio del Purgatorio; e se è vero che queste due metafore hanno in comune il fatto di esser state tratte ambedue da mezzi di locomozione, bisogna però dire che questa del ‛ carro dello sguardo ' è un fatto isolato e piuttosto goffo; mentre la navicella del Purgatorio è assai più agile ed espressiva, e troverà soprattutto uno sviluppo notevole nella terza cantica (Il 1-14, XXIII 67 ss.).