Custodes erarii Sancti Salvatoris ad mare
Nell'ambito della riforma dell'amministrazione finanziaria del Regno, attuata da Federico II a partire dalle Assise di Capua del 1220 e tendente al controllo e alla corretta riscossione delle entrate regie, si inquadra la creazione dell'erarius generalis, il tesoro centrale della Corona, collocato, almeno sin dalla fine degli anni Trenta, in Napoli, presso il Castel dell'Ovo (il castrum Sancti Salvatoris ad mare). Il tesoro centrale fu affidato alla custodia di alcuni funzionari di particolare prestigio, i custodes erarii Sancti Salvatoris ad mare, nominati direttamente dal sovrano e alle sue dirette dipendenze. Negli anni 1239-1240 i custodi dell'erario centrale erano tre: Angelo de Marra, lo iudex Eufrano de Porta e Marino de Valle.
I custodi dell'erario svolgevano funzioni di tesoreria e si distinguevano dai camerari e dai maestri camerari, ai quali spettavano le competenze fiscali.
Come testimoniato dai numerosi mandati ad essi indirizzati, i custodes avevano il compito di effettuare materialmente i pagamenti di volta in volta indicati espressamente dal sovrano; in particolare sull'erario e sui suoi custodes gravavano i risarcimenti dei consistenti mutui contratti dalla Corona con gruppi di mercanti stranieri, minuziosamente elencati negli appositi ordini di pagamento, nei quali fra l'altro era specificato anche il tasso d'interesse che i custodi stessi avrebbero dovuto corrispondere in caso di ritardato pagamento (cf. ad esempio Il registro della cancelleria, 2002, pp. 105-106, 158-159, 311, 405, 456).
Nel 1239 Federico ordinava che nelle casse dell'erario "apud Salvatorem maris" dovessero essere versati tutti i proventi delle collette allora effettuate per recuperare le somme dovute alla Curia regia, a qualsiasi titolo e da qualsiasi soggetto, detratte le spese dei recollettori, nominati appositamente per riscuotere localmente, dai singoli ufficiali, i proventi dei loro uffici; si prevedeva, inoltre, che versamenti di questo genere dovessero essere effettuati con regolarità, a cadenza trimestrale (ibid., p. 16).
fonti e bibliografia
Historia diplomatica Friderici secundi; Acta Imperii inedita, I.
Die Konstitutionen Friedrichs II. für das König-reich Sizilien, a cura di W. Stürner, in M.G.H., Constitutiones et acta publica imperatorum et regum, II, Supplementum, 1996.
Il registro della cancelleria di Federico II del 1239-1240, a cura di C. Carbonetti Vendittelli, Roma 2002.
Oltre alle opere complessive sulla realtà politico-istituzionale fridericiana, si rinvia specificamente ai seguenti studi e alla bibliografia ivi citata:
A. Baviera Albanese, L'istituzione dell'ufficio di Conservatore del Real Patrimonio e gli organi finanziari del regno di Sicilia nel sec. XV (Contributo alla storia delle magistrature siciliane), "Il Circolo Giuridico", 1958, pp. 1-159 (estratto; ora in Ead., Scritti minori, Soveria Mannelli 1992, pp. 2-107).
E. Mazzarese Fardella, Aspetti dell'organizzazione amministrativa nello stato normanno e svevo, Milano 1966.
N. Kamp, Die sizilischen Verwaltungsreformen Kaiser Friedrichs II. als Problem der Sozialgeschichte, "Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken", 62, 1982, pp. 119-142.
M. Caravale, Ordinamenti giuridici dell'Europa medievale, Bologna 1994.
Su Angelo de Marra in partic. cf. M. Caravale, Della Marra, Angelo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXXVII, Roma 1989, pp. 89-91.