CUZCO (in lingua quechua Ccozco, "ombelico" per la sua posizione geografica; A. T., 153-154)
Città del Perù. Antica metropoli e centro religioso, politico e amministrativo degl'Incas. È posta a 3920 m. s. m., in una fertile pianura irrigata dai fiumi Huatanay e Tulluomayu. La città, la cui fondazione par che risalga al sec. XI d. C., era divisa in città alta (Hanan Ccozco) e citt. bassa (Hurin Ccozco) e da essa partivano le quattro grandi strade che mettevano capo alle quattro regioni in cui si divideva l'impero degl'Incas o Tahuantisuyu. La città misurava km. 2,5 di lunghezza e altrettanti di larghezza e avrà potuto contare, all'epoca del suo fiore, da 40.000 a 50.000 ab., entro le mura. Nel centro di essa si stendeva la Huacaypata "luogo di gioia", di 250 m. di lato, oggi "Plaza Mayor", ove si solevano festeggiare le più grandiose solennità. Nello stesso quartiere s'elevavano il Cori Cancha o "palazzo dell'oro" e l'Inti Pampa o "campo del sole", circondato da sei edifici, fra i quali il gran tempio dedicato al Sole, che scendeva con giardini pensili su terrazze al sottostante Huatanay; alle sue porte si drizzavano alti piloni, o meglio gnomoni, d'uso astronomico. Il Cori Cancha, galleria di 85 m. per 16, ornata di decorazioni in oro massiccio e di gemme, conteneva, sedute sui loro troni d'oro, vestite di costumi ricchissimi, le mummie degl'Incas. Ricordiamo ancora il convento delle Vergini del Sole (Ahlla Hua = casa delle stelle, o Ahlla Huasi = dimora delle elette), l'edificio di Puma Marca, con una fronte di 350 m., residenza del X e dell'XI Inca, e l'Yacha Huasi, la sala coperta, capace di 3000 persone, costruita dall'Inca Huiracocha. L'architettura del Ccozco appartiene in gran parte all'ordine primitivo, ciclopico poligonale, ha un carattere imponente e severo, oltre che per le linee, anche per il materiale di grossi blocchi di granito, porfido, diorite, squadrati e uniti con impareggiabile abilità, sì da non distinguerci quasi le connessure, lisciati con pazienza infinita mediante sabbia silicea. Le dimore lncaiche hanno un aspetto triste, anche per le poche finestre quadrate e le molte porte ristrette verso l'alto ricordanti l'Egitto.
Gli edifici surricordati furono, nella loro parte superiore, abbattuti e distrutti dagli Spagnoli e servono di base a chiese, palazzi, case, fabbricativi sopra.
A N. della città, sulla collina omonima, s'elevava la fortezza di Sacsayhuaman - distrutta pur essa dagli Spagnoli - difesa da triplice muraglia ciclopica, alta da 3 a 5 m., con tre torri, terrazze, gallerie sotterranee e altre opere di castrametazione, che la resero meritamente celebre. La collina prossima - detta dagli Spagnoli Rodadero - comprende pure monoliti, la cui caduta si dice abbia schiacciato 4000 uomini, detto oggi la Piedra cansada, è di oltre 250 mc. e stupisce, più che per le sue proporzioni e il peso, per la lavorazione paziente con cui ne è scolpita la superficie.
Attualmente Cuzco è una delle più importanti città peruviane, capoluogo del dipartimento omonimo. Fin dai tempi spagnoli la città possiede un'università (fondata nel 1692). Ha un aspetto severo e triste; nella piazza principale, la stessa dove un tempo si riunivano gli antichi peruviani, sorge la cattedrale, celebre per la ricchezza in ori; sulla piazza vi è ancora la casa ove abitò Pizarro, che elesse quivi per breve tempo il suo domicilio. Le miniere che hanno fatto per lungo tempo ricco il paese non sono più sfruttabili; le industrie principali sono la filatura della lana e del cotone, la raffinatura dello zucchero, la concia delle pelli e la fabbricazione del sapone. La popolazione, di circa 38.000 ab. nel 1927 (nel 1890, 22.000), è composta soprattutto d'Indiani e di Meticci, dediti in parte alla fabbricazione di stoffe e di gioielli. Una ferrovia congiunge Cuzco a Mollendo, sulla costa.
Il dipartimento di Cuzco confina a N. con il dipartimento di Loreto, a E. con quello Madre de Dios, a S. con quelli di Puno e di Arequipa, a O. con quelli di Apurimac, Ayacucho e Junín; ha una superficie di 144.344 kmq. e conta (1927) 700.000 ab. circa, 5 per kmq. Il territorio, prevalentemente montuoso, è solcato da grandi fiumi, quali l'Apurimac e l'Urubamba, ed è coperto in gran parte da dense foreste, che dànno notevoli quantità di caucciù. In alcune zone sono coltivati il cacao e il granturco e viene allevato numeroso bestiame. Ragguardevole è la produzione della lana e dei tessuti:
V. tavv. XLIX e L.
Bibl.: v. perù.