cyberbullying
(cyberbulling), s. m. inv. Bullismo virtuale, praticato mediante la rete telematica.
• «Non è la prima volta che il nostro paese è teatro di fenomeni di violenza di questo tipo che coinvolgono le giovani generazioni ‒ ha commentato Monia Napolitano, sociologa del Codici, Centro per i Diritti del Cittadino ‒ un episodio del genere si è verificato poco tempo fa nella città di Torino. Il fatto richiama il fenomeno del cyberbulling: l’uso dei nuovi media per divulgare gli atti di vandalismo o bullismo attraverso canali multimediali». (Raffaello Masci, Stampa, 29 luglio 2008, p. 17, Cronache Italiane) • alla fine Tim Ribberink, vent’anni, studente, nato e cresciuto a Tilligte, villaggio olandese di 700 abitanti, si è ucciso. Vittima di «cyberbullying» su Internet, hanno scritto. (Luigi Offeddu, Corriere della sera, 12 novembre 2012, p. 23, Cronache) • Sexting, cyberbullying, grooming e il nuovissimo snapchat. Termini che agli adulti indicano poco, dietro i quali si nascondono le minacce maggiori cui sono esposti i loro figli. Impalpabili, fino a quando il mondo virtuale nel quale si rifugiano non si scontra con la realtà, generando pagine nere di cronaca. (Anna Puricella, Repubblica, 22 novembre 2013, Bari, p. XV).
- Dall’ingl. cyberbullying.
- Già attestato nel Corriere della sera del 18 novembre 2006, p. 13, Esteri.