cyberpopulismo
s. m. Propaganda politica esercitata mediante la rete telematica per evidenziare il coinvolgimento delle masse popolari.
• «Il fenomeno Grillo in Italia» è una forma di «cyberpopulismo», democrazia plebiscitaria elettronica che trova in Internet uno strumento non meno adeguato della vecchia tivù, sostiene Carlo Formenti, autore di «Cybersoviet» (sottotitolo «Utopie postdemocratiche e nuovi media»). (Anna Masera, Stampa, 27 aprile 2008, p. 7, Interno) • Per quanto riguarda il nostro Paese, va ricordato come la Rete si stia affermando come medium di massa proprio nel momento in cui il suo linguaggio diviene sempre più simile a quello televisivo, e quindi sempre più adatto all’instaurazione di un dialogo diretto fra leader carismatico e masse. Per inciso, andrebbe poi notato che ciò non vale solo per le apparizioni di [Silvio] Berlusconi su Facebook, ma anche per [Beppe] Grillo, il primo a sperimentare, con il suo blog, forme di «cyberpopulismo» in Rete. (Carlo Formenti, Corriere della sera, 6 aprile 2010, p. 28, Commenti) • i social network tendono sempre più ad avvalorare determinati contenuti, rispetto ad altri, basandosi soltanto sulla reputazione, un concetto antico, caro alle culture assolutistiche di antico regime, incline a ribadire e ad amplificare la legge del più forte. Solo all’apparenza si tratta di una pur importante questione di conoscenza e di organizzazione del sapere, giacché il tema riguarda da vicino anche la qualità della nostra democrazia e i rischi che essa sconfini in una demagogia permanente grazie alle pratiche del «cyberpopulismo». (Miguel Gotor, Repubblica, 15 gennaio 2012, p. 48, Commenti).
- Composto dal s. m. populismo con l’aggiunta del confisso cyber-.
- Già attestato nel Corriere della sera del 18 aprile 2008, p. 58 (Sandro Modeo).