cybersquatting
<sàibë sku̯òtiṅ> s. ingl., usato in it. al masch. – Termine che nasce dalla crasi tra cyberspace e il verbo to squat «occupare abusivamente». Nell’ambito di Internet, registrazione di nomi di dominio corrispondenti a marchi o nomi altrui per ricavarne profitto. Nella fase iniziale di diffusione del web tale condotta, nota anche come domain name grabbing, costrinse marchi celebri e personaggi famosi a pagare somme, anche ingenti, per ottenere il trasferimento del nome dall'indebito intestatario. Le dimensioni che il fenomeno ha rapidamente assunto, unitamente all'entità degli interessi economici coinvolti, hanno portato il governo statunitense, il primo a occuparsi della lotta al fenomeno, alla creazione di un apposito supporto normativo da utilizzare nelle sedi giudiziarie, l'Anti-cybersquatting consumer protection act, approvato il 29 novembre 1999. Sistemi di soluzione extragiudiziale delle dispute, quale la Uniform domain-name dispute resolution policy dell’ICANN (Internet corporation for assigned names and numbers), hanno reso più spedita ed economica la risoluzione delle controversie, in favore quasi sempre del titolare dei diritti sul nome.