Charisse, Cyd
Nome d'arte di Tula Ellice Finklea, ballerina e attrice cinematografica statunitense, nata ad Amarillo (Texas) l'8 marzo 1921. La sua vitalità, perfettamente adeguata al canone di bellezza dell'epoca, e il suo talento espresso negli stili più disparati di danza moderna e classica l'hanno legata indissolubilmente all'era del musical, di cui è stata una delle maggiori interpreti, penalizzando le sue spiccate doti di attrice drammatica emerse in particolare nelle sempre più rare prove cinematografiche degli anni Sessanta.
Spinta dal padre all'arte della danza fin dalla più tenera età, a tredici anni la C. cominciò a viaggiare per l'Europa al seguito di una compagnia di balletto russa, con il nome d'arte di Felia Sidorova. Lavorò a Hollywood fin dai primi anni Quaranta (all'inizio con il nome di Lily Norwood) e, dopo aver recitato nel ruolo di una ballerina russa in Mission to Moscow (1943; Missione a Mosca) di Michael Curtiz, prese parte al corpo di ballo di diversi musical, tra cui The Harvey girls (1946; Le ragazze di Harvey) di George Sidney. Con la sua partecipazione a Ziegfeld follies (1945) di Vincente Minnelli, si mise in luce in un piccolo numero di danza con Fred Astaire e ottenne un contratto di sette anni come attrice e danzatrice con la casa di produzione Metro Goldwyn Mayer, per la quale interpretò all'inizio diversi piccoli ruoli in film musicali di buona fattura, come The unfinished dance (1947; La danza incompiuta) di Henry Koster, e Words and music (1948; Parole e musica) di Norman Taurog, e nel melodramma di Mervyn LeRoy East side, west side (1949; I marciapiedi di New York) con Barbara Stanwyck e James Mason. Ma il film che la rivelò fu Singin' in the rain (1952; Cantando sotto la pioggia) di Stanley Donen e Gene Kelly, dove la C. interpretò con grande virtuosismo un memorabile numero di danza moderna. Dopo aver preso parte al western di Andrew Marton con Stewart Granger The wild North (1952; Inferno bianco) nel ruolo di una ragazza indiana, ottenne finalmente l'occasione di un contratto come prima ballerina e partner di Fred Astaire nel musical melodrammatico diretto da Minnelli The band wagon (1953; Spettacolo di varietà), dove, grazie ad alcuni indimenticabili numeri di danza, come quello accompagnato dalla canzone Dancing in the dark, fu acclamata dalla critica come una delle più grandi ballerine del cinema. L'anno successivo fu ancora Minnelli a dirigerla, nella parte della bella Fiona a fianco di Gene Kelly, nel fiabesco Brigadoon (1954), musical girato interamente in studio, ambientato in un mitico paese della Scozia dove il tempo si è fermato. Nella commedia musicale It's always fair weather (1955; È sempre bel tempo), ultimo film firmato dalla coppia Donen-Kelly, lasciò un'ulteriore traccia nell'immaginario del pubblico, cimentandosi in numeri musicali che fecero epoca, come Baby, you knock me out. Ancora come protagonista assoluta interpretò il musical di Roy Rowland Meet me in Las Vegas (1956; Donne… dadi… denaro…), nella parte di una ballerina professionista, riuscendo a innestare con bravura e ironia suggestioni di danza moderna sull'antica passione per la danza classica, ballando su musiche di P.I. Čajkovskij e J.L.F. Mendelssohn-Bartholdy. Fu di nuovo accanto a Fred Astaire in Silk stockings (1957; La bella di Mosca) di Rouben Mamoulian, remake musicale (con musiche di Cole Porter) di Ninotchka (1939) di Ernst Lubitsch, nella parte della gelida funzionaria sovietica già interpretata da Greta Garbo. E quindi affiancò Robert Taylor nel visionario film in cinemascope Party girl (1958; Il dominatore di Chicago) di Nicholas Ray. Quest'ultima prova, che la vide ancora una volta impersonare il ruolo di una ballerina, evidenziò le sue notevoli qualità di attrice melodrammatica, consolidate nel successivo Twilight for the Gods (1958; Il capitano dei mari del Sud) diretto da Joseph Pevney. Nel 1962 tornò a lavorare con Minnelli, nell'apologo sulla decadenza del cinema hollywoodiano Two weeks in another town (Due settimane in un'altra città), girato a Roma e tratto da un romanzo di I. Shaw, con Kirk Douglas e Edward G. Robinson. Nel 1962 prese quindi parte alle riprese di Something's got to give di George Cukor, remake di My favorite wife (1940; Le mie due mogli) di Garson Kanin, mai terminato a causa della morte improvvisa della protagonista Marilyn Monroe. In seguito la sua notorietà cominciò gradualmente a tramontare: tra i film di qualche rilievo, The silencers (1966; Matt Helm il silenziatore) di Phil Karlson, con Dean Martin, primo di una lunga serie sull'agente segreto Matt Helm. Abbandonato quasi del tutto lo schermo per dedicarsi a tempo pieno alla conduzione di un nightclub con il secondo marito, il cantante Tony Martin, la C. ha ottenuto nel 2000 il premio Nižinskij per la danza.
J.C. Missiaen, Cyd Charisse: du ballet classique à la comédie musicale, Paris 1978.