UZZANO, da
Famiglia fiorentina. Il più antico rappresentante di cui si abbia notizia certa è Ranuccio, signore del castello di Uzzano in Val di Greve, da cui la famiglia si chiamò, mutando in esso il nome originario Migliorelli o Miglioretti. Da un figlio di Ranuccio, Totto, nacque Alessandro, e da Alessandro, Giovanni, che fu dei priori e morì nel 1374. Giovanni ebbe figli, uno dei quali fu Niccolò. Nato a Firenze nel 1359, Niccolò fu nel 1391 dei Dieci, e, come uno dei più fidati di Maso degli Albizzi, fece parte della Balìa del '93 e successe a lui nel gonfalonierato di giustizia. Fu nel '94 commissario per l'acquisto di Castrocaro, nel '98 e nel 1401 dei Dieci di Balia. Inviato a Bologna per la guerra contro il Visconti, fu fatto prigioniero e condotto in Lombardia. Lo ritroviamo dei Dieci nel 1403. Nel 1407 fu eletto la seconda volta gonfaloniere. Durante lo scisma, fu inviato oratore al collegio dei cardinali, poi al papa e a Luigi d'Angiò. Nel 1411 fu incaricato delle trattative con gli ambasciatori genovesi e due anni dopo della pace. Nel 1414 fu a Napoli dopo la morte di Ladislao. Nel 1421 per l'ultima volta gonfaloniere, poi dei consoli del mare, che dovevano organizzare i nuovi scambî commerciali con l'Egitto. Dei Dieci nel 1423, per la guerra contro Filippo Maria Visconti. Sebbene avverso alla guerra di Lucca, accettò di far parte dei Dieci nel 1430. Morì a Firenze il 20 aprile 1431. Il suo testamento fu dedicato soprattutto a beneficare lo studio fiorentino, che aveva largamente aiutato anche in vita. Dopo la morte di Maso degli Albizzi, Niccolò era rimasto il più autorevole fra gli oligarchi e aveva cercato invano di sedare i loro dissidî, di unirli contro il nascente pericolo mediceo e di raffrenare le ambizioni pericolose di Rinaldo degli Albizzi. Essendo privo di prole maschile, Niccolò ottenne nel 1420 di legittimare un figlio naturale, Salvatore, che continuò la famiglia. Questa si estinse nel 1667 con Silvestro di Niccolò; il cognome passò, insieme con l'eredità a Bartolommeo da Barberino, figlio di Ginevra di Niccolò; ma in lui si estinse al principio del sec. XVIII.