da
. - Preposizione frequente in tutte le opere di D., sia in prosa sia in verso nella forma piena ‛ da ' e, talora, nella forma elisa ‛ d ' (omonima della forma elisa di ‛ di ', per cui v. ‛ di '). Le numerose accezioni, talvolta di senso divergente, possono raggrupparsi in tre categorie: 1) accezioni cosiddette grammaticali, registrabili quando ‛ da ' introduce, in nesso con verbi di forma passiva, sintagmi nominali designanti la persona o la cosa che compie l'azione indicata dal verbo, ossia sintagmi nominali che, volgendo il verbo all'attivo, fungerebbero da soggetto; 2) accezioni locali sia proprie, cioè spaziali, sia temporali e metaforiche, nelle quali soprattutto si registrano divergenze di sensi, in quanto il sintagma introdotto da ‛ da ' può indicare sia il punto di partenza di un movimento, il luogo di provenienza di una persona o altra entità, il luogo o la cosa da cui ci si distacca (valori ablativi) sia, insieme, la zona o la persona in o presso cui qualcosa permane (inessivo) sia, infine, la persona o zona verso cui o presso cui ci si dirige (illativo); 3) accezioni modali, occorrenti assai più raramente delle altre, registrabili allorché ‛ da ' introduce un sintagma denotante una qualità o una situazione (espressa anche con una proposizione infinitiva) che si assume come inerente (in quanto degna, o necessariamente conseguente) alla persona o azione designata da un gruppo nominale o verbale reggente. Tratteremo qui di seguito in tre diversi paragrafi le varie accezioni, suddistiguendole secondo le denominazioni tradizionali della teoria dei complementi.
1. Accezioni grammaticali.
1.1. Complemento di agente: Vn XVIII 1 fui chiamato da una di queste gentili donne; Rime LXX 14 da voi, donne, non son confortato; Cv II VI 3 la mia condizione... per non essere da li altri uomini esperta, non sarebbe così da loro intesa come da coloro che 'ntendono li loro effetti ne la loro operazione; III VII 5 Così la bontà di Dio è ricevuta altrimenti da le sustanze separate, cioè da li angeli... e altrimenti da l'anima umana... e altrimenti da li animali... e altrimenti da le piante, e altrimenti da le minere; e altrimenti da la terra che da li altri [elementi]; If V 108 Queste parole da lor ci fuor porte; Pg XI 5 laudato sia 'l tuo nome e 'l tuo valore / da ogne creatura; Pd XIV 31 Quell'uno e due e tre che sempre vive / ... tre volte era cantato da ciascuno / di quelli spirti.
1.2. Complemento di causa efficiente: come già in qualcuno degli esempi precedenti, l'agente non è necessariamente una persona, ma può essere una parte del corpo, una cosa, un sentimento, ecc.: If XIV 88 cosa non fu da li tuoi occhi scorta / notabile; Pg VI 95 guarda come esta fiera è fatta fella / per non esser corretta da li sproni, ecc. In tali impieghi il senso della preposizione può rendersi più esplicito con locuzioni come ‛ ad opera di ', ‛ per mezzo di ', ‛ a causa di ': If V 30 come fa mar per tempesta, / se da contrari venti è combattuto; V. 82 e 84 Quali colombe dal disio chiamate / ... vegnon per l'aere, dal voler portate; XIII 3 noi ci mettemmo per un bosco / che da neun sentiero era segnato, ecc. In casi analoghi a questi una parte della trattatistica (non specificamente analizzante testi danteschi) riconosce il complemento di causa efficiente.
1.3. Complemento di agente enfatico o rafforzativo: in nesso con verbi attivi l'indicazione del soggetto verbale si trova a essere talvolta enfaticamente rafforzata con un pronome personale riflessivo (cioè riferito allo stesso soggetto) introdotto da ‛ da ': con tale sintagma si dà evidenza al fatto che l'azione è compiuta (o non compiuta) per autonoma iniziativa del soggetto: If X 61 E io a lui: " Da me stesso non vegno "; Pg I 52 Da me non venni; III 63 se tu da te medesmo aver nol puoi; XI 8 Vegna ver' noi la pace del tuo regno, / ché noi ad essa non potem da noi; Pd II 58 Ma dimmi quel che tu da te ne pensi.
Non sono da confondere col complemento di agente enfatico i complementi d'agente con ‛ da ' e pronome riflessivo in nesso con verbo passivo, i quali appartengono alla categoria 1.1.: Pg III 7 El mi parea da sé stesso rimorso. In tali casi la forma passiva del verbo è una chiara discriminante morfologica. Meno perspicua, dal punto di vista formale, è la distinzione tra complemento d'agente enfatico e complemento d'allontanamento, in casi come If VIII 13 Corda non pinse mai da sé saetta / che sì corresse via per l'aere snella, / come io vidi una nave piccioletta / venir per l'acqua verso noi. Qui solo l'intero contesto depone a favore dell'interpretazione del da sé come complemento d'allontanamento (per cui v. oltre). Un analogo caso di ambiguità, che solo una considerazione complessiva del contenuto risolve a favore del complemento di allontanamento, si ha in Pg V 17 ché sempre L'omo in cui pensier rampolla / sovra pensier, da sé dilunga il segno, / perché la foga l'un de l'altro insolla.
2. Accezioni locali. Sono gl'impieghi più frequenti del ‛ da ': in essi il sintagma con ‛ da ' designa sia propriamente un punto dello spazio, come per lo più avviene, sia un momento del tempo, ovvero un'entità assunta metaforicamente a punto di partenza, a zona di permanenza o di arrivo di un'azione. Soprattutto in tali impieghi ‛ da ' si alterna con ‛ di ', per cui v. quest'ultima voce.
2.1. Complemento di moto da luogo, provenienza, allontanamento, distacco: Vn XIII 2 buona è la signoria d'Amore, però che trae lo intendimento del suo fedele da tutte le vili cose; 10 non so da qual parte pigli matera; XV 1 uno pensamento forte... poco si partia da me; XXVI 4 Queste e più mirabili cose da lei procedeano virtuosamente; Rime LX 2 tra'mi d'ira; Cv II V 17 Ancora si muove tutto questo cielo... da oriente; If IX 85 Ben m'accorsi ch'elli era da ciel messo; XVII 136 si dileguò come da corda cocca; XXVI 91 mi diparti' da Circe; Pg XVI 66 lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui; Pd X 12 mai da lei l'occhio non parte.
Oltre che come determinanti del verbo, sintagmi con ‛ da ' in impieghi ablativi appaiono come determinanti di nomi e aggettivi, per indicare il luogo di provenienza di persone o cose, o, con aggettivi, ciò da cui si è liberi, esenti, lontani: Cv IV XXIX 3 quelli da Santo Nazzaro di Pavia, e quelli de li Piscitelli da Napoli (dove è rimarcatile l'alterno uso di ‛ da ' e ‛ di '); If XII 111 è Opizzo da Esti; XXVII 41 l'aguglia da Polenta la si cova; XXIX 109 Io fui d'Arezzo, e Alberto da Siena / ... mi fé mettere al foco; Pg XIV 89 questi è 'l pregio e l'onore / de la casa da Calboli; XXI 43 Libero è qui da ogne alterazione; Pd XI 10 da tutte queste cose sciolto.
Come generalmente avviene per tutti gli elementi locativi, anche i sintagmi introdotti da ‛ da ' mostrano, accanto al senso propriamente spaziale, sensi temporali: Vn XXIII 15 cominciandomi dal principio infino a la fine; Rime LXXXIII 97 dal levante / ... infino a tanto che s'asconde; Cv I V 9 vedemo ne le cittadi d'Italia... da cinquanta anni in qua molti vocabuli essere spenti e nati e variati; If XXXIV 105 da sera a mane ha fatto il sol tragitto; Pg XXIII 76 Forese, da quel dì / ... cinqu' anni non son vòlti infino a qui; Pd III 68 pria sorrise un poco; / da indi mi rispuose.
Un sintagma di particolare rilievo è ‛ da che ' (v. voce seguente).
2.2. Complemento di stato in luogo: ‛ da ' è adoperabile anche in accezione inessiva, con la consueta oscillazione tra sensi propriamente spaziali e sensi temporali (cfr. 2.1.): Vn II 2 quasi dal principio del suo anno nono apparve a me; Rime L 3 da l'un de' lati mi combatte il core; If I 37 Temp'era dal principio del mattino; IX 116 così facevan quivi d'ogne parte; Pg XIV 142 Già era l'aura d'ogne parte queta; Pd XXXII 22 e 25 Da questa parte... sono assisi / quei che credettero in Cristo venturo; / da l'altra parte... si stanno / quei ch'a Cristo venuto ebber li visi.
2.3. Complemento di moto a luogo: più raramente ‛ da ' è adoperato in senso illativo in unione con nomi o pronomi designanti persone: Rime LXVIII 45 va da lei; Cv II Voi che 'ntendendo 57 se per ventura elli addivene / che tu dinanzi da persone vadi / ... allor ti priego che ti riconforte.
3. Accezioni modali: molto frequenti sono sintagmi con ‛ da ' che, in dipendenza sia da nomi sia dal verbo ‛ essere ', indicano ciò rispetto a cui è adatto, la qualità di cui è peculiarmente fornito alcunché, ovvero l'atto che è necessario compiere: Cv IV XXVIII 17 ventre da frutto; If XXIV 31 Non era via da vestito di cappa; Pg XII 135 quel da le chiavi; XV 144 loco da cansarsi; Pd XXIII 67 non è pareggio da picciola barca; VIII 147 e fate re di tal ch'è da sermone. Frequenti in prosa e in verso sono gl'infiniti introdotti da ' da' con valore finale e di necessità: Cv IV VII 1 è da ritornare al diritto calle; If XIV 139 Omai è tempo da scostarsi; Pg XV 74 più v'è da bene amare, e più vi s'ama.