DADO
. Negli ordini architettonici classici, quando si ha il tipo del basamento isolato e profilato in corrispondenza di ciascuna colonna che si sostituisce alla continuità dello stilobate, il dado è la parte intermedia del piedistallo compresa fra lo zoccolo e la cimasa. La sua fomia è quella d'un parallelepipedo a base quadrata o rettangolare, a seconda che il piedistallo è isolato o addossato a una parete. Nei monumenti di carattere decorativo, le facce del dado sono talora variamente ornate mediante bugne, riquadri, iscrizioni, sculture.
Nell'architettura romana, che usò di regola ordini forniti di piedistallo, il dado si arricchì spesso di bassorilievi, quali si ammirano nell'arco di Settimio Severo, nel basamento della Colonna Traiana, in quello, già della Colonna Antonina, ora nel cortile di Belvedere al Vaticano, e in molti monumenti, specialmente dei periodi più tardi. Analogamente, la plastica decorativa del Rinascimento, specie del'400, usò rappresentare stemmi e attributi varî nella scorniciatura che di regola riquadrava il dado. Fra i numerosi esempî che se ne hanno, specialmente a decorazione di portali, sepolcri, altari quattrocenteschi, sono da ricordare quelli originalissimi che si trovano nel Tempio Malatestiano a Rimini.