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DADO

di F. Grana, G. Matthiae - Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)
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DADO

F. Grana
G. Matthiae

È il termine con il quale si indica nel piedistallo delle colonne la parte centrale a forma di parallelepipedo, interposta fra lo zoccolo e la cornice sulla quale posa la base vera e propria. Essa può essere liscia o decorata con rilievi. L'architettura greca in genere non ne fece uso, mentre largo impiego trova il d. in quella romana come mezzo per accentuare lo slancio della colonna. Ciò avviene specialmente per la colonna addossata ad archi trionfali che, come quelli di Settimio Severo o di Costantino, o quello frammentario nel Giardino di Boboli a Firenze, offrono esempi di d. rivestito di rilievi figurati. Notevoli anche i d. delle colonne onorarie: della Traiana e della Antonina (il d. di quest'ultima era in origine anch'esso decorato); di quella di Antonino Pio (il cui d. è ora nel cortile della Pigna, in Vaticano), di quelle costantinopolitane (note attraverso disegni) di Costantino, di Arcadio.

Il termine viene usato anche genericamente per tutte quelle modanature a forma di parallelepipedo impiegate in sostituzione del plinto, dell'abaco o di altre parti analoghe.

(† F. Grana - G. Matthiae)

Vocabolario
dado
dado s. m. [lat. datum «dato», con cui si indicò prima il getto del dado e il complesso dei punti fatti, poi il dado stesso]. – 1. Cubetto di osso, avorio, legno, ecc., con incisi sulle sei facce, progressivamente, i numeri da 1 a 6 (rappresentati,...
serradadi
serradadi s. m. [comp. di serrare e dado]. – Attrezzo per avvitare e stringere dadi.
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