Solstad, Dag
Solstad, Dag. – Scrittore, giornalista e drammaturgo norvegese (n. Sandefjord 1941). La sua narrativa, nata nell'alveo della contestazione giovanile degli anni Sessanta, è permeata da un ipercolto radicalismo rivolto contro i cliché del conformismo intellettuale scandinavo, dove la perdita di valori culturali si fa spia del benessere materiale ipocrita e superficiale di un onnipervasivo welfare-state. Analisi che attraversa le diverse fasi del metamorfico stile dell'autore: dal modernismo enragé di Spiraler (Spirali, 1965) e Irr! Grønt! (Verderame! Verde!, 1969), al realismo di Arild Asnes (1970) e Brød og våpen (Pane e Armi, 1972), fino alla verve postmoderna dalla struttura perifrastica fratta da incisi e reiterazioni che inizia con Gymnaslærer Pedersens beretning om den store politiske vekkelsen som har hjemsøkt vårt land (Relazione dell'insegnante di liceo Pedersen sul grande risveglio politico del nostro paese, 1982) e prosegue in opere come Professor Andersens natt (La notte del professor Andersen, 1996) e l'autobiografico 16-07-41 (2002). Tra le opere pubblicate in Italia solo in tempi recenti, Genanse og verdighet (1994; trad. it. Timidezza e dignità, 2011), sulla crisi esistenziale di un insegnante ex contestatore, e la grottesca reviviscenza di utopie perdute dei protagonisti di Forsøk på å beskrive det ugjennomtrengelige (1984; trad. it Tentativo di descrivere l'impenetrabile, 2007).