DAHSHŪR
R Località nel Medio Egitto, uno degli ultimi campi di piramidi verso S. Tre piramidi di pietra e due di mattoni crudi sorgono ancora sul posto. Le piramidi di mattoni crudi risalgono alla XII dinastia e dovevano in origine essere ricoperte di lastre di calcare. Ne provengono alcune fra le più belle reliquie dell'oreficeria egiziana (i pettorali di Sesostris III e di Amenemḥēt III, ecc.), che mostrano un gusto per un disegno preciso e ordinato, e per una policromia decisa, ottenuta con smalti incastonati nell'oro. Le piramidi di pietra hanno un carattere assai arcaico. Una, di 99 m di altezza e di m 220 di lato, ha un'inclinazione di 43° 40΄, assai inferiore, cioè, a quella delle piramidi classiche. Anche le vòlte ad aggetto sono di una struttura tecnica arcaica. La data del monumento è incerta, e solo recentemente, su ragioni esterne, si è attribuita a Snofru (inizio della IV dinastia). È questo, comunque, il primo esempio di piramide che si abbia in Egitto. L'altra piramide (alta 100 m su una base di 190 m) è singolare per il fatto che le sue facce presentano, a metà dell'altezza, un mutamento dell'inclinazione (in basso 54° 41΄, in alto 43°). La piramide è priva, cioè, del suo aspetto regolare e costituisce il punto di passaggio fra la "piramide a scalini" e la prima appunto di Dahshur. Il monumento è datato con sicurezza all'età di Snofru e ne è stato scoperto il tempio funerario.
Bibl.: J. J. M. de Morgan, Fouilles à Dahchour, Vienna 1895-1903; L. Grinsell, Eg. Pyramids, Gloucester 1947, pp. 157-159; I. E. S. Edwards, Pyramids of Egypt, West Drayton 1947, p. 67 ss.; A. Varille, À propos des pyramides de Snofrou, Il Cairo 1947; A. Fakhry, The Bent Pyramid of Dahshûr, Il Cairo 1954.