DAKAR (A. T., 109-110-111)
Capitale dell'Africa Occidentale Francese, situata nella penisola del Capo Verde, di fronte all'isola long. O., in splendida posizione geografica, all'estrema punta occidentale e nella località più riparata e meglio accessibile di tutta la costa africana tra il Marocco e il Lapo. Fondata nel 1862 secondo i progetti del capitano del genio Pinet-Laprade, la città si è sviluppata rapidamente; nel 1903 vi furono trasferiti il governo generale dell'Africa Occidentale Francese e la Corte d'appello, che erano prima a Saint-Louis; i decreti del 21 ottobre e del 27 novembre 1924 l'hanno costituita territorio autonomo. È oggi una grande e moderna città coloniale, con strade ampie e regolari; gli edifizî principali sono il palazzo del governatore generale e la cattedrale. Conta 40.055 ab. (1924), di cui circa 3000 Europei.
Il porto. - È formato da uno specchio acqueo di 225 ettari, delimitato e riparato da due moli foranei, a nord (km. 2) e a sud (m. 530).
In questo specchio d'acqua sono compresi: un porto militare (40 ettari, fondali m. 9); tre darsene (fondali m. 6,50-8). La lunghezza complessiva delle banchine è di m. 2203. Il porto ha depositi coperti (22.600 mq.) ed è discretamente arredato; esso comunica col retroterra mediante due vie ferrate: la Dakar-Saint-Louis e la Dakar-Thiès-Kayes, che collega Dakar al Niger. Nel 1929 si è avuto nel porto un movimento merci di tonn. 1.041.574 di cui 575.367 in entrata e 466.207 in uscita, trasportate da 5187 navi per t. di stazza 8.382.793. Fra le merci in entrata predominano carbone e combustibile liquido; fra quelle in uscita le arachidi e poi gomma, cotone, pellami, ecc. Il porto, nel suo stato odierno, risponde alle necessità del traffico, ma per i suoi bisogni futuri è già ideato un progetto i cui capisaldi sono: creazione di una grande calata con tre pontili di m. 125 per 25; escavazione a m. 9 di tutto il porto; sviluppo dell'arredamento. Punto pressoché obbligatorio di scalo per le navi mercantili che percorrono l'Atlantico meridionale dirette al Brasile o al sud-Africa, Dakar è collegato all'Italia mediante le due linee della "Libera Triestina" (periplo africano: 9 viaggi all'anno: Italia-Congo: 4 viaggi all'anno) e la linea Genova-Brasile-Argentina del "Lloyd latino".
Bibl.: C. Faure, Histoire de la presqu'île du Cap-Vert et des origines de Dakar, Parigi 1914; M. Roustan, L'avenir du port de Dakar e L'avenir de Dakar, in Journ. de la marine marchande, luglio e settembre 1930; cfr. anche i bollettini mensili dell'Agence économique de l'A.O.F.