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DALMATICA

di Pietro Romanelli - A. Sant. - Giuseppe De Luca - Enciclopedia Italiana (1931)
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DALMATICA

Pietro Romanelli
A. Sant.
Giuseppe De Luca

. Veste, originaria dalla Dalmazia, come dice il suo nome stesso, ma dal sec. II d. C. entrata nell'uso dei Romani d' ogni parte dell'Impero, soprattutto nell'Oriente e nell'Africa. La sua forma era quella d'una tunica, lunga fin sotto i ginocchi, con maniche larghe: la presenza delle maniche era ciò che distingueva la dalmatica dal colobio, quantunque invero molte volte i testi sembrino far confusione fra le due vesti. Ambedue erano portate sopra la tunica vera e propria aderente al corpo; tuttavia ancora sopra di esse era talvolta gettato il mantello.

La dalmatica era in generale bianca, ma ornata lungo gli orli da fasce (clavi) e da dischi (segmenta) riportati, in rosso e spesso anche ricamati. Fu dapprima considerata come veste di lusso; in seguito l'uso ne divenne più comune, ma rimase tuttavia un segno di distinzione, soprattutto di coloro che erano rivestiti di qualche ufficio, e con tale significato passò al cristianesimo (vedi appresso). L'editto dei prezzi di Diocleziano menziona varî generi di dalmatiche: per uomini e per donne, di lana, lino, seta, con ornamenti o senza. Frequente ne è la rappresentazione nei dittici consolari, nelle pitture delle catacombe, specie nella raffigurazione dell'orante, nelle pitture e nei musaici dell'Africa; resti di dalmatiche furono rinvenuti in tombe egizie dei secoli IV e V d. C.

Liturgia. - La dalmatica è un indumento liturgico variamente ornato che scende sino ai ginocchi, largo e aperto ai lati, con maniche ampie e corte, scollato; è indossato dal diacono, nel servizio dell'altare (messa, benedizioni), e dai vescovi nella messa solenne. Quella del diacono è piuttosto pesante e carica di ornamenti; quella del vescovo è molto più sottile, semplice e in forma di sottoveste: la indossa, infatti, sotto la pianeta.

Deriva dal costume civile adottato in Roma (v. sopra) e che decadde dall'uso nei secoli V-VI, quando appunto, da Roma, cominciava a diffondersi come veste liturgica. Nel primo Medioevo era una tunica bianca, clavata, caratteristica per le ampie maniche; fra il sec. VII e il X ebbe clavi e balza nelle maniche e lungo il bordo inferiore. Dopo il sec. XII seguì il canone dei colori delle pianete; ma in Italia si preferì ancora portarne di bianche con ampie applicazioni a ricamo nel collare e nelle maniche. Oltralpe, nella seconda metà del Duecento, vi fu un progressivo raccorciamento sia delle maniche sia del parato, e un aprirsi in sparato lungo i fianchi; nel Trecento lo sparato si svilupperà fin nelle maniche, ridotte a scapolari. In Italia le maniche vennero ridotte, mai abolite. Si conserva qualche dalmatica dei secoli XII e XIII in Italia, una di Bonifacio VIII ad Anagni, ma rimaneggiata, e la dalmatica detta di Carlomagno, squisito lavoro bizantino del sec. XIV. Dopo il Trecento, dalmatica e tonacella tendono a prendere la stessa forma e dimensione, fino a esserne dubbia la distinzione che ora si conserva solo nei nomi. Dal Cinquecento ai nostri giorni non ha subito altre variazioni, se non nell'ornamentazione.

Bibl.: C. Bayet, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire d. antiq. gr. et rom., II, Parigi 1892, p. 19 segg.; J. Wilpert, die Gewandung der Christen in den ersten Jahrhunderten, Colonia 1898; A. Mau, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 2025 segg.; J. Braun, Die liturgische Gewandung, Friburgo in B. 1907, p. 247 segg.; C. Enlart, Manuel d'archéol. française, III, Parigi 1916; H. Leclercq e A. Cabrol, Dict. d'archéol. chrét., IV, i, Parigi 1920.

Vedi anche
piviale Ampia veste liturgica di stoffa pregiata, di forma semicircolare, come un grande mantello. Entrò nella liturgia nel 7°-8° sec. ed è usata fuori della Messa, per es. nelle benedizioni, consacrazioni e processioni (➔ veste). ricamo Ornamento operato ad ago più generalmente sul tessuto, qualche volta sul cuoio, sulla paglia e simili, con filo di lana, di lino, di seta ecc. Cenni storici Dell’antichità del r. si hanno prove dai testi letterari, ma scarse sono le opere conservate (frammenti egizi al Museo di Antichità di Torino; ... iconografia Arte Disciplina relativa all’archeologia e alla storia dell’arte, che studia i temi figurativi (inizialmente, soprattutto nella storia dell’arte antica, il ritratto nel suo valore storico-documentario; in generale, sia l’insieme sia i singoli elementi, grafici e compositivi, fondamentali o accessori, ... abbigliamento La varietà degli oggetti usati per vestirsi e adornarsi. Rientrano in questa denominazione non solo gli indumenti propriamente detti, ma anche gli accessori e i gioielli. Storia L’a., bene primario legato ad ataviche necessità dell’uomo di distinguersi dalla nudità, indica visivamente anche l’appartenenza ...
Tag
  • DITTICI CONSOLARI
  • BONIFACIO VIII
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  • DIOCLEZIANO
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Altri risultati per DALMATICA
  • dalmatica
    Enciclopedia on line
    Sopravveste con maniche larghe, lunga fin sotto i ginocchi; usata in tutto il territorio dell’Impero romano dal 2° sec. d.C. Rimane in uso nella liturgia latina per diaconi e vescovi (v. fig.).
Vocabolario
dalmàtica
dalmatica dalmàtica s. f. [dal lat. tardo (vestis) dalmatĭca «(veste) originaria della Dalmazia»]. – Ampia tunica, lunga fin sotto i ginocchi, adoperata in Dalmazia e poi in tutto il territorio dell’Impero romano dal 2° sec. d. C., ornata...
dalmàtico
dalmatico dalmàtico agg. [dal lat. Dalmatĭcus, gr. Δαλματικός] (pl. m. -ci). – Della Dalmazia (è forma meno com., con senso generico, di dalmata). In partic., lingua d., e più spesso il dalmatico, come s. m., antica lingua neolatina che,...
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