Trumbo, Dalton
Sceneggiatore statunitense, nato a Montrose (Colorado) il 9 dicembre 1905 e morto a Los Angeles il 10 settembre 1976. Negli anni Quaranta, quando era già piuttosto famoso, divenne una delle vittime del maccartismo, ma continuò con ostinazione la sua attività. Negli anni Cinquanta lavorò quindi assiduamente, scrivendo sceneggiature, adattamenti, soggetti originali, pur costretto a non comparire come autore principale e a figurare sotto pseudonimo nei credits rispettivamente di Roman holiday (1953; Vacanze romane) di William Wyler e The brave one (1956; La grande corrida) di Irving Rapper, i due film per i quali ottenne il premio Oscar nel 1954 e nel 1957. Nel 1970 fu insignito del Laurel Award dalla Writers Guild of America.Vissuto sino ai vent'anni in Colorado, dove frequentò l'università per un anno, T. si trasferì poi con la famiglia a Los Angeles, e studiò all'University of California dal 1925 al 1927 e quindi all'University of Southern California fino al 1929. All'inizio degli anni Trenta cominciò a scrivere occasionalmente saggi e recensioni per "Vanity fair" e articoli per la rivista "Hollywood spectator"; contemporaneamente lavorò alla Warner Bros. come lettore di sceneggiature. Nel 1935, quando fu pubblicato il suo primo romanzo, Eclipse, T. fu promosso sceneggiatore di b-movies: tra i primi film realizzati per la Warner, Love begins at twenty (1936) di Frank McDonald, scritto con Tom Reed, e Road gang (1936) di Louis King, su soggetto di Abem Finkel e Harold Buckley. Parallelamente T. continuava a dedicarsi alla letteratura: nel 1936 uscì il satirico Washington jitters, e nel 1939 Johnny got his gun, il suo romanzo più famoso, quindi nel 1941 scrisse la commedia storica The remarkable Andrew (di cui l'anno successivo la Paramount Film realizzò, con la regia di Stuart Heisler, la trasposizione cinematografica). Rifiutatosi di lasciare la Writers Guild of America, da poco costituita, T. fu licenziato dalla Warner e dal 1938 cominciò a lavorare alla RKO come sceneggiatore di b-movies. Qui il suo talento cominciò a maturare, come dimostra A man to remember (1938) di Garson Kanin, storia di un dottore di provincia che viene ricordato al suo funerale, la cui struttura narrativa basata su diverse prospettive e su ingegnosi flashback sarebbe ritornata spesso nelle sue sceneggiature. Tra il 1938 e il 1940, oltre a soggetti per la Warner (The kid from Kokomo, 1939, di Lewis Seiler), la 20th Century-Fox (Heaven with a barbed wire fence, 1939, di Ricardo Cortez), l'Universal Pictures (Half a sinner, 1940, di Al Christie) e la Columbia (You belong to me, 1941, Tu m'appartieni, di Wesley Ruggles). T. scrisse sette sceneggiature per la RKO, tra cui Five came back (1939; La tragedia del "Silver Queen") di John Farrow, sugli scampati di un disastro aereo in Amazzonia, scritta con Jerry Cady e Nathaniel West. Secondo alcune fonti si offrì poi di rielaborare la sceneggiatura, scritta da Donald Ogden Stewart, di Kitty Foyle (1940; Kitty Foyle, ragazza innamorata) di Sam Wood, con Ginger Rogers, da un romanzo di Ch. Morley, in cambio della rescissione del contratto che lo legava alla RKO. In realtà, dopo aver lavorato per un paio d'anni per vari studi, nel 1943 scrisse ancora per la RKO un altro film per l'attrice, Tender comrade (Eravamo tanto felici) di Edward Dmytryk. Divenuto, uno degli sceneggiatori più pagati di Hollywood, grazie al contratto firmato con la Metro Goldwyn Mayer, scrisse due film interpretati da Spencer Tracy, A guy named Joe (1943; Joe il pilota) di Victor Fleming e la più realistica storia di guerra Thirty seconds over Tokyo (1944; Missione segreta) di Mervyn LeRoy, entrambi molto apprezzati all'epoca.
Da sempre attivista sociale in prima linea nelle lotte sindacali a Hollywood, T., che aveva aderito al partito comunista nel 1944, nella primavera del 1947, quando si proponeva di cimentarsi nella regia, fu indagato dalla HUAC (House Un-American Activities Committee) per rispondere alle accuse di comportamenti anti-statunitensi. Deciso a non cooperare e licenziato dalla MGM, intentò causa per il licenziamento e contestò le accuse di fronte all'opinione pubblica con un memoriale intitolato The time of the toad. I suoi appelli furono respinti, e T. fu incarcerato nel 1950. Anziché lasciare Hollywood o gli Stati Uniti, T. decise di sfidare l'HUAC continuando a occuparsi di cinema; scrisse una serie di film a basso costo per società di produzione minori, ma anche film prestigiosi per le majors sfruttando la complicità o la sventatezza dei loro produttori. Usò diversi pseudonimi, che non sempre hanno reso possibile rintracciare la paternità del suo operato. Gun crazy (1949; La sanguinaria) di Joseph H. Lewis, è il primo dei film in cui T. non figura (autori della sceneggiatura risultano McKinlay Kantor e Millard Kaufman); spietato ritratto degli Stati Uniti del secondo dopoguerra, il film, considerato un archetipo del noir, influenzò la Nouvelle vague. Collaborò anche alle sceneggiature dei due thriller di grande tensione He ran all the way (1951; Ho amato un fuorilegge) di John Berry, con John Garfield nella sua ultima apparizione sullo schermo, e The prowler (1951; Sciacalli nell'ombra), uno degli ultimi film girati da Joseph Losey prima di diventare anch'egli un blacklisted. Suo è anche il soggetto di Roman holiday, il cui premio Oscar fu consegnato all'autore ufficiale, Ian McLellan Hunth, un amico di T. che successivamente sarebbe stato coinvolto nella campagna persecutoria del governo statunitense. Continuando a scrivere sceneggiature, T. ottenne il suo secondo premio Oscar per The brave one comparendo con il nome di Robert Rich. Il segnale che poteva finalmente uscire dall'anonimato si ebbe quando Otto Preminger annunciò audacemente alla stampa che T. era stato incaricato di scrivere Exodus (1960), e Kirk Douglas fece accreditare il nome di T. nel cast di Spartacus (1960) di Stanley Kubrick. Nel 1962 vide la luce Lonely are the brave (Solo sotto le stelle) di David Miller, ancora con Kirk Douglas, incisiva storia di uno sfortunato cowboy moderno. Dopo The sandpiper (1965; Castelli di sabbia) di Vincente Minnelli, Hawaii (1966) di George Roy Hill e The fixer (1968; L'uomo di Kiev) di John Frankenheimer, uscì la trasposizione cinematografica, peraltro deludente, di Johnny got his gun (1971; E Johnny prese il fucile), scritto e diretto dallo stesso Trumbo. A lui si deve anche la sceneggiatura del coraggioso e impegnativo Executive action (1973; Azione esecutiva) di Miller, sull'assassinio di J.F. Kennedy, e dell'avvincente Papillon (1973) di Franklin J. Schaffner, storia ispirata a una vera evasione dall'Isola del diavolo, con Dustin Hoffman e Steve McQueen, ultima sceneggiatura di T. che si avvalse della collaborazione di Lorenzo Semple junior.
P. Hanson, Dalton Trumbo, Hollywood rebel, Jefferson (NC) 2001.