dama
Latinismo, " daino "; usato una sola volta, in rima, in Pd IV 6, a evidenziare l'immagine di D. incerto tra i suoi dubbi come starebbe un cane intra due dame, non sapendo su quale avventarsi. Qualche commentatore (Mattalia) ricorda il passo di Virgilio (Georg. III 539-540) in cui appaiono i due animali, in situazione inversa a questa: " timidi dammae... / inter… canes... vagantur ".