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DAMARA

di Adamaria MARENZI - * - Enciclopedia Italiana (1931)
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DAMARA (A. T., 105-106)

Adamaria MARENZI
*

Regione dell'Africa del Sud-Ovest già colonia tedesca e ora mandato britannico, di cui costituisce la parte centrale. Derivando la denominazione da quella del popolo d'egual nome (v. appresso) essa non ha limiti molto precisi; di solito si fa confinare ad ovest con l'Atlantico (o con la regione costiera di Nabib), a est con il Kalahari, a sud con il Namaqualand (Gran Nama), a nord con il fiume Swakop.

Con il nome di Dàmara (femm. duale di daman "Cafro") gli Ottentotti del N. designano sia gli Herero (v.), agricoltori e pastori, chiamati più specialmente "Cafri del bestiame", sia i Negri nomadi del Kaoko, detti dagli Europei Damara montanari e che essi chiamano "Cafri sudiciume", perché usano spalmarsi il corpo con grasso mescolato a ocra.

Questi, ultimi possono essere considerati come un ramo deviato e culturalmente immiserito degli Ovambo. Sono, infatti, come mostra il tipo fisico, dei Bantu che hanno adottato la lingua e in parte anche la cultura degli Ottentotti e vivevano, prima della penetrazione europea, in condizioni di dipendenza da quelli. Elementi culturali ottentotti, nei Damara, sono: la capanna emisferica, l'arco con frecce avvelenate (oggi sostituito da vecchi fucili europei), il grembiule e il mantello di pelle, i riti d'iniziazione con limatura dei denti e, in passato, il taglio della prima falange delle dita della mano destra. La fabbricazione di vasi d'argilla a colombino rappresenta un altro elemento arcaico sud-africano. Ma il tratto più notevole è dato dalla mancanza dell'agricoltura, che pure è praticata da tutti i gruppi bantu vicini, e anche dell'allevamento del bestiame, che non mancava a nessuna tribù ottentotta. Di modo che l'esistenza dei Damara è più simile a quella dei Boscimani, vivendo, come questi, dei prodotti della raccolta, frutta e radici, di bruchi e cavallette che mangiano arrostite e dei prodotti della caccia. Venuti a contatto con i Bianchi, il vestito e varî altri elementi della loro cultura sono stati notevolmente modificati. Sono oggi circa 16.000, raccolti in varî gruppî entro i confini dell'Africa del Sud-Ovest, divisi in tribù rette da capi il cui potere è alquanto limitato.

Vedi anche
Kalahari Regione dell’Africa meridionale, compresa all’incirca fra 20° e 28° lat. S e fra 19° e 24° long. E. I suoi confini, non definibili esattamente, sono rappresentati a N e a NE dalla valle dell’Okavango e dal Lago Ngami, a O dagli orli orientali, rilevati, del Damara e del Nama, a S dal profondo solco dell’Orange, ... Herero (pl. OvaHerero) Popolazione bantu della Namibia settentrionale. Gli H. costituiscono il ramo occidentale dei Bantu meridionali; l’economia è basata quasi esclusivamente sull’allevamento bovino. Presentano uno dei rari casi di discendenza doppia, in cui i vincoli sociali derivanti dall’appartenenza al ... Bantu Antropologia Una delle grandi famiglie in cui si dividono tradizionalmente, in base a un criterio linguistico, i gruppi africani. Benché il termine B. (propr. «gli uomini», plur. di muntu «uomo») non abbia propriamente valore antropologico o etnologico, spesso si utilizza per denominare la gran parte ... agricoltura L’arte e la pratica di coltivare il suolo allo scopo di ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo e degli animali e materie prime indispensabili per numerose industrie (cotone, lino, semi oleosi ecc.). In senso lato include anche l’allevamento del bestiame e la silvicoltura. Nello studio dell’a. ...
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