Damascio
Filosofo neoplatonico originario di Damasco (seconda metà del sec. 5° - prima metà del 6° d.C.). Fu l’ultimo scolarca della scuola di Atene. Dopo la chiusura della scuola (529), insieme con Simplicio e altri, andò in esilio in Persia (531), da dove tornò (533) quando Giustiniano concesse a lui e agli altri libertà di soggiorno nell’Impero. Delle sue opere ci sono pervenute: ‘Aπορίαι καὶ λύσεις περὶ τῶν πρώτω ν ἁρχῶν («Problemi e soluzioni circa i primi principi») e Εἰς τὸν Πλάτωνος Παρμενίδην ἁπορίαι καὶ λύσεις («Problemi e soluzioni circa il Parmenide di Platone»); un commento al Fedone di Platone; frammenti ed estratti di una sua Vita d’Isidoro sono conservati nella Biblioteca di Fozio e nel lessico Suida. Gli è stato attribuito anche un commento al Filebo, già ritenuto opera di Olimpiodoro. Con D. il neoplatonismo giunge alla sua estrema conclusione mistica.