Le politiche spesso ambigue di Bashar al-Assad e, in maniera particolare, i rapporti di Damasco con alcuni movimenti come quello di Hamas in Palestina (l’ufficio politico di Hamas si trova tuttora nella capitale siriana) e Hezbollah in Libano, così come con l’Iran, hanno portato il regime siriano a trovarsi in una posizione di crescente isolamento internazionale. Sotto l’amministrazione di George W. Bush la Siria era stata non a caso inserita nella lista dei cosiddetti ‘stati canaglia’, per via della sua politica antioccidentale e anti-israeliana. Negli anni seguenti all’intervento statunitense in Iraq del 2003, inoltre, Damasco è stata accusata di offrire appoggio logistico alla guerriglia attiva nel paese.
Pesava inoltre sulla Siria la linea politica tenuta nei confronti del Libano, paese in cui, fino al 2005, Damasco ha mantenuto una presenza militare, non riconoscendo la sovranità di Beirut. Dopo il ritiro delle forze militari dal territorio libanese e la normalizzazione delle relazioni con il Libano, la Siria ha intrapreso un cammino di distensione anche con l’Occidente e, nel 2008, il presidente siriano si è recato in visita ufficiale a Parigi in occasione dei lavori per il lancio dell’Unione per il Mediterraneo, incontrandosi con l’omologo francese Nicolas Sarkozy. La Siria, del resto, aveva contemporaneamente intavolato negoziati indiretti con Israele, grazie alla mediazione della Turchia, e avviato i colloqui per la normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti, a seguito della nomina (2010) di un ambasciatore statunitense a Damasco dopo anni di congelamento dei rapporti. Nonostante ciò, l’amministrazione Obama non ha ancora annullato le sanzioni imposte da quella Bush. Le relazioni con l’Unione Europea e gli stati Uniti, sono diventate nuovamente tese in seguito all’ondata repressiva che il regime di Assad ha scatenato nei confronti delle manifestazioni anti-regime del 2011. Nonostante gli Stati Uniti non abbiano assunto nei confronti di Damasco una posizione netta -come accaduto invece in Libia -l’Eu ha imposto una serie di sanzioni economiche e politiche contro il regime.