Damasco
Capitale della Siria. Sorta al centro di un’oasi fertilissima, a S-E dell’Antilibano, è già attestata all’inizio del 2° millennio a.C., nei testi egiziani di esecrazione e nelle lettere di Mari, come centro della regione di Abina. Conquistata dal faraone Tuthmosi III verso il 1468, divenne il capoluogo della provincia che includeva Abina, la valle della Beqa’ e l’alto Oronte. Nel 12° sec. il controllo egiziano venne meno, e tutta la Siria interna vide la sedentarizzazione delle genti aramaiche, di cui D. divenne uno dei centri principali. Nell’852 la città era a capo della coalizione che si oppose a Salmanassar III a Qarqar, e in tutto il periodo tra la metà del 9° sec. e la metà dell’8° fu potenza egemone in Siria, coi re Hadad-‛ezer e Haza-El, che estesero il loro dominio anche su Israele e Giuda. Fu infine annessa all’impero assiro da Tiglat-pileser III nel 732. Con il crollo dell’Assiria, D. fu annessa da Nabucodonosor II all’impero caldeo, e nel 550 da Ciro a quello persiano, in cui fu la capitale della satrapia di Transeufratene. Dopo la battaglia di Isso (333 a.C.) si ellenizzò rapidamente cambiando però spesso dominatori. Fu per breve tempo occupata da Areta III, re degli arabi nabatei. Dal 62 a.C., conquistata dai romani, divenne parte della provincia di Syria. Godette di grande prosperità durante l’età imperiale e all’importanza commerciale si aggiunse, sotto Diocleziano, anche quella militare, essendo stati costruiti in D. fabbriche d’armi e magazzini militari. Nel periodo bizantino fu sede di un importante vescovato. La città fu conquistata dal califfo ‛Umar ibn al-Khattab nel 634 e divenne poco dopo la capitale degli Umayyadi. Dopo il 744, D. conobbe un periodo di relativa oscurità, interrotto, nel sec. 11°, dalla dominazione fatimide e poi dall’avvento dei Selgiuchidi e delle successive dinastie turche che la elessero capitale. Con Nur al-Din, poi con Saladino, D. tornò a essere una delle grandi metropoli islamiche. Dopo che, nel 1260, l’invasione mongola spazzò via gli Ayyubidi, D. divenne una capitale provinciale del sultanato mamelucco egiziano. La peste nera e, nel 1400, l’assedio e il sacco da parte di Tamerlano determinarono un rapido declino della città, arginato dalla conquista di Selim I nel 1516. La città fu, fino al sec. 19°, un importante centro culturale e politico dell’impero ottomano, sede di una numerosa comunità cristiana ed ebraica. All’inizio del sec. 20°, D. divenne uno dei centri principali del nazionalismo arabo, prima antiturco, poi antioccidentale. Il tentativo di Faysal ibn Husain (➔ Faysal I) d’instaurarvi un regno arabo dopo il 1918, con l’assenso inglese, fu soffocato nel 1920 dalla reazione militare francese, dopo che il congresso di San Remo ebbe affidato alla Francia il mandato sulla Siria. La città continuò a essere centro delle rivolte nazionaliste e fu più volte colpita dalla repressione militare francese. Nel 1945, l’Inghilterra fermò il bombardamento dell’esercito collaborazionista e costrinse la Francia a ritirarsi; nel 1946, D. divenne la capitale della Siria indipendente. Dagli anni Settanta del sec. 20°, in seguito all’esodo dalle campagne, la città ha subito un intenso processo di urbanizzazione, al quale si sono aggiunti, dopo il 2003, gli effetti dell’afflusso di profughi iracheni.