DAMASIA (Δαμασίας, Damasĭas)
Arconte ateniese, eletto alcuni anni dopo la partenza di Solone, nel 582; fu forse un nipote di quel D. che era stato arconte nel 639-38. Spirato il termine del suo arcontato, D. rimase in carica con un vero colpo di stato, probabilmente pensando di farsi tiranno d'Atene. Ma nel terzo anno conservò il potere solo due mesi, dopo i quali fu deposto a forza. Subito dopo si venne a una riforma nel collegio degli arconti. Secondo Aristotele (Resp. Ath., 13,2) si sarebbero eletti dieci arconti, di cui cinque soltanto eupatridi, tre campagnoli (ἄγροικοι) e due artigiani (demiurghi). In un papiro berlinese però, che conserva lo stesso passo di Aristotele si parla di nove arconti anziché di dieci. Non conosciamo la durata e il valore di questa riforma: forse non si tratta neppure dell'antico collegio di nove arconti, ma d'una specie di decemvirato che doveva governare per un anno in luogo dell'arconte eponimo. In uno dei due anni di arcontato di D., fu fondato l'agone stefanite a Delfi; ma secondo altri calcoli l'arcontato di D. sarebbe portato al 586-85.
Bibl.: U. v. Wilamowitz, Aristoteles und Athen, Berlino 1893, p. 10 seg.; id., Forschungen zur alten Geschichte, II, Halle 1899, pp. 537-41; De Sanctis, 'Ατϑίς, 2ª ed., Torino 1912, p. 265; J. Beloch, Griech. Gsch., 2ª ed., I, i, Strasburgo 1912, p. 367 seg.; ii, pp. 161-164.