DAMEAS (Δαμέας)
1°. - Scultore di Crotone, della seconda metà del VI sec. a. C., noto da Pausania (vi, 14, 5) come autore di una statua dell'atleta Milone, suo compatriota, vittorioso nei giochi ad Olimpia. La statua che il periegeta vide, pare fosse stata portata sull'Altis dall'atleta stesso. La vittoria di Milone è posta al 532 (Euseb., i, 201, ed. Schöne); si sa anche che costui, figlio di Diotimos, guidò i suoi concittadini contro Sibari nel 510; falsa è invece la notizia di Diodoro (xii, 9-1o), che Milone vivesse ancora all'Olimpiade 83. Pausania, nei paragrafi seguenti al luogo citato, descrive la statua, stante, con i piedi uniti, con un attributo (melograno o arỳballos) nella sinistra; la destra forse era atteggiata nel tipico gesto dell'adorazione. Intorno ai capelli era indicato un nastro.
Ad Olimpia, presso il Bouleuterion, si rinvenne un frammento di base circolare in calcare scuro, con un iscrizione frammentaria posta su due linee: presso il bordo si legge:... ιμου ἀνήθηκεν; verso il centro soltanto . . .αμ... La scrittura indica una datazione alquanto alta, specie per la forma della θ ancora arcaica: con probabilità si tratta della base della statua ricordata da Pausania, con la firma Δ]αμ[έας e la dedica di Milone, figlio Διοτ]ίμου.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., p. 414; H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., I, Stoccarda 1889, p. 117; I. G. A., p. 589; M. Collignon, Hist. de la Sc. gr., I, Parigi 1892, p. 329; C. Robert, in Pauly-Wissowa, IV, 1903, c. 2053, s. v.; W. Amelung, in Thieme-Becker, VIII, 1913, p. 317, s. v.; Ch. Picard, Manuel, II, Parigi 1939, p. 124; G. Lippold, Die Plastik, in Handb. d. Arch., Monaco 1950, p. 92.