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CAMPENY, Damiá

di José F. Rafols - Enciclopedia Italiana (1930)
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CAMPENY, Damiá

José F. Rafols

Scultore catalano, nato a Mataró nel 1771, morì a San Gervasio nel 1855. Prima apprendista di Salvatore Gurri, quando questo scultore lavorava all'altar maggiore della chiesa di Mataró, passò poi a Barcellona nello studio del maestro, seguendone anche le lezioni che egli impartiva nella Scuola di belle arti. Quindi lavorò per suo conto a Lerida, Cervera e Montserrat. Nel 1795 conseguì il pensionato di Roma, dove fu amico del Canova. Trascorsi 18 anni ritornò a Barcellona, e quivi, oltre a molte opere di soggetto religioso (alcune delle quali eccellenti per la vigorosa comprensione delle forme), eseguì la scena della Passione per l'Associazione dei Rivenditori. Nel 1819 fu nominato direttore della Scuola di belle arti di cui era stato alunno.

Bibl.: C. Pirozzini, Damián Campeny, Barcellona 1883; C. Frontaura y M. Ossorio, Diccionario biográfico de escritores y artistas, Madrid 1890, I, p. 509; M. Utrillo, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911; J. Folch y Torres, Una obra de Damiá Campeny, l'escultor neoclássic, pel Gremi de Revenedors de Barcelona, in Gaseta de les Artes, i settembre 1926.

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Vocabolario
damare
damare v. tr. [der. di dama1]. – Raddoppiare una pedina nel gioco della dama, cioè sovrapporle un’altra pedina quando va a dama.
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