DAMNAMENEUS (Δαμναμενεύς)
1°. - Uno dei Daktyloi Idaioi (y.). Il suo nome appare formato dalla radice del verbo δαμνάω (= δαμάζω, sott. bronzo, ferro, ecc.) e μέγας. Secondo Esichio, indica il martello "terribile per il suo vigore"; è compagno di Kelmis (= fuoco) e dell'ὐπέρβιος Akmon (= incudine) nell'invenzione della fusione e lavorazione dei metalli. È detto anche servo della ninfa Adrasteia. È ricordato come Daktylos nella Foronide (v. Schol. Apollon. Rhod., Arg., A 1129), da Strabone (x, p. 473) che pone come quarto compagno Eracle e da Marm. Par., i, i, 22 (v. Fragm. hist. gr., ed. Müller, i, p. 544). Anche Nonn., Dion., xiv, 36 55. lo ricorda, ma come uno dei Telchini e fratello di Skelmis (= Kelmis!).
Bibl.: C. Robert, in L. Preller, Gr. Myth., Berlino 1894, pp. 657-8; K. Tümpel, in Pauly-Wissowa, IV, 1903, c. 2058, s. v.; J. Poerner, De Curetibus et Corybantibus, Halle 1913.