Aykroyd, Dan (propr. Daniel Edward)
Attore cinematografico canadese naturalizzato statunitense, nato a Ottawa (Canada) il 1° luglio 1952. Dopo un breve periodo di gavetta in ruoli minori è giunto al successo con The Blues Brothers (1980) di John Landis, di cui ha anche scritto la sceneggiatura in collaborazione con il regista e nel quale ha potuto esprimere la sua comicità esuberante. Sempre per la regia di Landis ha recitato in Trading places (1983; Una poltrona per due), e ha quindi consolidato la sua notorietà con Ghostbusters (1984; Ghostbusters ‒ Acchiappafantasmi) di Ivan Reitman e con Spies like us (1985; Spie come noi), diretto ancora da Landis. Alla fine degli anni Ottanta l'attore ha mostrato poi di sapersi rinnovare, misurandosi con ruoli malinconicamente crepuscolari e controllati, arrivando a ottenere la candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista per Driving Miss Daisy (1989; A spasso con Daisy) di Bruce Beresford.
Sin dagli esordi A. si è caratterizzato per la sua espressività che riesce a trasmettere un tenero disincanto per quanto gli accade, ma al contempo sa mascherare una controllata furbizia. Questi tratti già emersi in 1941 (1979; 1941 Allarme a Hollywood) di Steven Spielberg, appaiono compiutamente in The Blues Brothers. Si tratta di un film nato per caso al culmine di iniziative diverse e collegate l'un l'altra: A. e John Belushi avevano già collaudato i loro personaggi durante alcuni spettacoli, offrendo performances comiche alternate a dimostrazioni canore. Furono quindi invitati a stimolare il pubblico del programma televisivo Saturday night live incontrando un immediato favore. Insieme a eccellenti musicisti registrarono l'album Briefcase full of blues, che ottenne due dischi di platino, e successivamente elaborarono un compiuto progetto cinematografico con il decisivo intervento di Landis. Poiché in questo film A. aveva dimostrato di saper contenere l'irrefrenabile Belushi, il regista John G. Avildsen decise di puntare sul loro affiatamento in Neighbors (1981; I vicini di casa), ma con scarsi risultati. Nel 1982 la morte prematura di Belushi interruppe quel sodalizio artistico.Dopo un sofferto ritiro A. ha tentato di riproporsi senza successo con Doctor Detroit (1983) di Michael Pressman, decidendo di recitare di nuovo per Landis, prima nel divertente Trading places e poi in un episodio dello sterile Twilight zone ‒ The movie (1983; Ai confini della realtà). Del tutto inosservato in Indiana Jones and the temple of doom (1984; Indiana Jones e il tempio maledetto) di Spielberg, ha raggiunto l'apogeo con Ghostbusters, partecipandovi anche come sceneggiatore in virtù della sua passione per il paranormale. Diretto nel 1985 da Landis in Into the night (Tutto in una notte) e in Spies like us, poco dopo è caduto nuovamente nell'oblio interpretando Dragnet (1987; La retata) di Tom Mankiewicz e nel 1988 The couch trip (Lo strizzacervelli) di Michael Ritchie e My stepmother is an alien (Ho sposato un'aliena) di Richard Benjamin. Nello stesso anno della nomination all'Oscar è ritornato alla comicità in Ghostbusters II, ancora diretto da Reitman. Fallito il tentativo di regia con Nothing but trouble (1991; Nient'altro che guai), si è poi riscattato recitando nel 1992 sia in Chaplin (Charlot) di Richard Attenborough sia in Sneakers (I signori della truffa) di Phil Alden Robinson, opere in cui A. è riuscito a bilanciare ironia e intensità drammatica. In modo più incerto ha riproposto il suo stile in Coneheads (1993; Teste di cono) di Steve Barron e in My fellow Americans (1996; Fuga dalla Casa Bianca) di Peter Segal. La sua collaborazione con Landis in Blues Brothers 2000 (1998; Blues Brothers ‒ Il mito continua) è risultata un fallimentare tentativo di ritorno al passato. Da ricordare invece la sua ottima interpretazione, accanto a John Cusack, in Grosse pointe blank (1997; L'ultimo contratto) di George Armitage. Dopo aver collaborato ancora con Landis in Susan's plan (1998; Delitto imperfetto), ha interpretato un rozzo presidente degli Stati Uniti in Evolution (2000) di I. Reitman e il responsabile di un'agenzia assicurativa in The curse of the jade scorpion (2001; La maledizione dello scorpione di giada) di Woody Allen.
A. Farina, John Landis, Milano 1994, passim.