DANAE (Δανάη)
Figlia di Acrisio, re di Argo, e di Euridice (v.). Il padre sa dall'oracolo che il figlio di D. lo avrebbe ucciso e fa costruire una stanza di bronzo dove chiude D. con la nutrice; Giove, però, riesce a penetrarvi sotto forma di pioggia d'oro. Dal connubio di D. e Giove nasce Perseo (v.). Acrisio si accorge del fanciullo e fa chiudere la madre ed il figlio in un'arca che abbandona alle onde. L'arca approda a Serifo e D. è accolta da Ditti, fratello del re Polidette. Quest'ultimo, invaghitosi di D., si vuole liberare di Perseo e lo manda a uccidere Medusa. Ma Perseo, contro le previsioni del re, torna vittorioso, muta Polidette in pietra e dà il regno a Ditti. La leggenda è tramandata da Eschilo, nel dramma satiresco Diktyoulkòi, da Pindaro (Pyth., xii, v. 9 ss.), da un thrènos di Simonide e da Apollonio Rodio (iv, 1091, 1515). Un' altra leggenda vorrebbe che D. fosse approdata nel Lazio e che, sposato quel re, divenisse progenitrice di Turno.
Alcune pitture al Museo Nazionale di Napoli hanno D. seduta seminuda che solleva il mantello che le copre le gambe, per ricevere la pioggia che sta cadendo dall'alto; la stessa scena è anche su alcune gemme. Un'altra pittura, invece, mostra D. in piedi che ripete lo stesso gesto. Su un vaso dipinto D. è rappresentata in atto di abbigliarsi, legandosi un cercine alla testa, mentre solleva lo sguardo verso l'alto; la stessa scena è ripetuta su una gemma. Recentemente S. Karouzos ha interpretato la Supplicante Barberini al Louvre come D. che riceve la pioggia divina, originale policleteo. Nonostante l'opposizione del Picard, l'identificazione è stata accettata, ad esempio dal Buttlar. Alcuni vasi a figure rosse hanno D. che sta per essere rinchiusa nella cassa, in presenza di Acrisio, mentre la nutrice sostiene sulle braccia il bimbo Perseo; la cassa al centro è preparata da un fabbro.
Plinio (Nat. hist., xxxv, 139) dice che Artemon dipinse D. scorta dai predoni, forse sono derivazioni da questa opera tre pitture pompeiane in cui D., con il piccolo Perseo in braccio, vicino all'arca scoperta, è tra due pescatori. Anche in alcuni vasi dallo stesso soggetto i personaggi che accolgono D. che sta per uscire o che è uscita dall'arca, sono di solito due figure maschili, di cui una ha il bastone o lo scettro (Polidette o Ditti); a queste, talvolta, si uniscono altre figure. La scena è su un'hydrìa di Boston, su un frammento di altro vaso, su un cratere di Siracusa e, infine, in un mosaico di Thenae. D. e Perseo soli che stanno per uscire dall'arca sono rappresentati su un vaso al Museo Naz. di Napoli; mentre D. che esce senza Perseo, ma in presenza di altri, è su una moneta di Elea. Su un vaso è rappresentata D., in compagnia di altre eroine greche, distinta da un iscrizione ma, a quanto sembra, senza accenno al suo mito.
Monumenti considerati. - Pitture del Museo Naz. di Napoli: D. seduta: Mus. Borbonico, ii, 36; xi, 51; xiv, 21; D. stante: Mus. Borbonico, xi, 21; W. Helbig, Wandgem., n. 117. Copie da Artemon: Bull. Nap., a. s. i, p. 70 ss.; ii, p. 10; Bull. Inst., 1865, p. 232; W. Helbig, Wandgem., n. 119-121; Engelmann, in Oesterr. Jahreshefte, 1909, p. 165 ss., fig. 80. Per l'identificazione Supplicante-Danae: S. Karouzos, in Bull. Corr. Hell., lxiv-lxv, 1940-1, pagine 251 ss.; Ch. Picard, in Rev. Arch., 1940, i, p. 16; H. v. Buttlar, in Marburger Winckelmannsprogramm, 1947, p. 5 ss. Vasi dipinti: abbigliamento di D.: Arch. Zeitung, 1872, p. 37 ss.; D. riceve la pioggia d'oro: E. Gerhard, Danae, 140 Winckelmannsprogramm, Berlino; R. Lullies, in Ath. Mitt., lx, 1940, p. 20 ss.; S. Papaspyridi-Karouzos, in Bull., Gorr. Hell., lxx, 1946, p. 436 ss.; H. Metzger, Les réprésentations dans la céramique attique du IV s., Parigi 1951, n. 66 ss.; F. Brommer, Vasenlisten z. gr. Heldensage, Marburg 1956, p. 156. Preparazione dell'arca: Ann. d. Inst., 1856, p. 37; cfr. Engelmann, in Oesterr. Jahreshefte, cit., fig. 74. D. e Perseo uscenti dell'arca: (Boston) Monum. Piot, x, 1903, tav. 8; (frammento) Jahrbuch, i, 1886, pp. 312, 382; Engelmann, in Oesterr. Jahreshefte, cit., fig. 78; (Siracusa) Engelmann, op. cit., fig. 79; C. V. A., Italia, 827, 4; (Napoli) Engelmann, op. cit., fig. 77; Museo Borbonico, ii, tav. 304; Ch. Clairmont, in Amer. Journ. Arch., lvii, 1953, p. 92 ss., tav. 50-2; Th. Ph. Howe, in Amer. Journ. Arch., lvii, 1953, p. 269 ss.; P. E. Arias-N. Alfieri, Il Museo arch. di Ferrara, Ferrara 1955, p. 16 ss., t. 10; F. Brommer, Vasenlisten z. gr. Heldensage, Marburg 1956, p. 156 ss. Gemme: D. riceve la pioggia d'oro: Furtwängler, Gemmen, xiv, 25; lxiii, 7; abbigliamento di D.: ibid., lxi, 36. Moneta di Elea: Engelmann, op. cit., fig. 76. Mosaico di Thenae: Engelmann, op. cit., fig. 81. Specchi: S. Papaspyndi-Karouzos, in Bull. Gorr. Hell., lxx, 1946, p. 436 ss.
Bibl.: Stoll, in Roscher, cc. 946-49, s. v.; Escher, in Pauly-Wissowa, IV, 1901, cc. 2084-86, s. v.; R. Engelmann, Danae und Verwandtes, in Oesterr. Jahreshefte, 1909, pp. 165-171; S. Papaspyridi-Karouzos, in Bull. Corr. Hell., LXX, 1946, p. 436 ss.; H. Luschey, in Bull. v. d. Vereniging, XXIV-XXVI, 1949-1951, p. 26 ss.; E. Arias-N. Alfieri, Il Museo arch. di Ferrara, Ferrara 1955, p. 16 ss.; F. Brommer, Vasenlisten z. gr. Heldensage, Marburg 1956, p. 156.