DANCKELMANN, Eberhard, barone di
Uomo di stato del Brandeburgo (1643-1722). Nativo della contea di Lingen, appartenente alla casa di Orange, entrò, al pari dei suoi sei fratelli, in giovane età, al servizio dell'elettore Federico Guglielmo di Brandeburgo, parente dei principi di Orange. Incaricato nel 1663 dell'educazione del principe Federico, futuro elettore, si cattivò presto la fiducia e la simpatia del suo alunno. Dopo l'assunzione al trono di Federico, D. fu fatto nel 1688 consigliere intimo, e nel 1695 nominato presidente del consiglio dei ministri col titolo di Oberpräsident. Dal 1688 al 1697 fu veramente lui a dirigere la politica del Brandeburgo, che tanto all'estero quanto all'inerno egli condusse secondo le direttive del Grande Elettore. Ma l'autorità che D. si era acquistata gli procurò molti nemici alla Corte, fra i quali in prima linea la moglie di Federico, l'ambiziosa principessa Sofia Carlotta, che non gli poteva perdonare di essere stata allontanata per opera sua da ogni influenza nella politica, e di aver egli fatto sempre opposizione alle continue crescenti richieste finanziarie della sua corte. Così fu che sotto la direzione di questa principessa si formò un'opposizione a corte, alla quale un po' alla volta cominciò a prestar orecchio il debole Elettore. Il ministro fu incolpato di tutti gli scacchi subiti dal paese nella politica con l'Austria, e fu accusato di seguire nei suoi atti interessi personali. Sentendo scossa la sua posizione, D. presentò più volte le sue dimissioni, che furono accolte nel dicembre del 1697 in forma benevola; ma, pochi giorni dopo, egli fu arrestato, rinchiuso nella fortezza Peitz e messo sotto processo. Per quanto l'atto di accusa non contenesse alcuna grave colpa, D. fu condannato per ordine del gabinetto ad essere incarcerato nella fortezza e alla confisca dei beni, dopo un processo durato più anni. Solo nel 1707, dopo la morte di Sofia Carlotta, fu messo in libertà. Fu richiamato a corte dal re Federico Guglielmo I, figlio di Federico, ma il suo patrimonio rimase confiscato ed egli stesso fu tenuto lontano dagli affari. Morì a Berlino nel 1722.
Bibl.: . Erdmannsdörffer, in Allgemeine Deutsche Biographie, IV, Lipsia 1876, p. 720 segg.