DAṆḌIN
IN Celebre poeta, retore e prosatore indiano, generalmente assegnato al sec. VII d. C. (v. india: Letteratura). La tradizione gli attribuisce tre opere (nulla ci è noto della sua vita) delle quali due certamente gli appartengono: sono queste il Kāvyādarśa Lo specchio dell'arte poetica) e il Daśakumāracarita (La storia dei dieci principi). La prima è un' opera retorica di arte poetica, scritta in versi, nella quale tutti i precetti vengono illustrati da esempî in massima parte di creazione dell'autore. Vengono in essa considerati la forma (prosa, poesia o misto di prosa e poesia), la lingua (sanscrito o pracrito) e lo stile di cui possono constare i diversi generi letterarî, e particolarmente trattate le numerosissime figure retoriche che abbelliscono un componimento. Il Kāvyādarśa che consta di tre libri e costituisce quanto di più compiuto sia stato scritto in materia dagl'Indiani, fu modello per i trattati posteriori.
La seconda opera di D. consiste in un romanzo di avventure di dieci principi, esposte in dieci novelle, racchiuse, al modo indiano in un'unica novella cornice. Oltreché per pregi di lingua, di stile e di immaginazione (se pure non originalissima) il Daśakumāramrita è di grandissima importanza, per il quadro fedele ch'esso ci offre delle vita sociale e morale dell'India del sec. VII.