HALEVY, Daniel
Storico e critico, nato a Parigi nel 1872. Appartenne dapprima al gruppo degl'intellettuali schieratisi in difesa di Dreyfus, poi a quello formatosi intorno a Charles Péguy e ai Cahiers de la quinzaine. Del pensiero politico-sociale di Péguy egli è stato, dopo la guerra, il continuatore più fedele, attraverso i Cahiers verts; ed ha anche tracciato la storia di quell'importante moto di rinnovamento liberale in Charles Péguy et les Cahiers de la quinzaine (Parigi 1918).
Come scrittore egli è molto diverso dal suo amico e maestro: padrone di sé anche nel fervore della passione, lucido e preciso sempre nella definizione del proprio pensiero. Péguy era più poeta, H. è più critico; ma ci sono pagine nella Vie de Frédéric Nietzsche (Parigi 1909; trad. ital. di L. Ambrosini, Torino 1912), in Apologie de notre passé (Parigi 1910), nel già citato saggio su Péguy, in Décadence de la liberté (Parigi 1930) e nel recente volume di ricordi giovanili Pays parisiens - Terres Inconnues (Parigi 1932), che attingono, nella loro vigilata compostezza, la potenza di commozione della poesia. H. ebbe frequenti contatti con gli scrittori italiani del gruppo della Voce nel periodo che precedette la guerra.