O'Brien, Daniel
USA • Portland, 18 luglio 1966 • Specialità: Decathlon
Alto 1,88 m per 84 kg, è stato il successore di Daley Thompson, al quale avrebbe potuto, forse, togliere il titolo di più grande decathleta della storia. Figlio di madre bianca e padre nero, fu abbandonato dai genitori e crebbe sino a due anni, in case poverissime, con il cognome Wesley e poi Dion, prima di essere adottato da Jim e Virginia O'Brien di Klamath Fall (Oregon). Non gli mancavano le qualità fisiche e neanche la capacità di lottare in gara, ma una certa incostanza, o difficoltà a disciplinare la vita ‒ motivata anche dal fatto che i nuovi genitori avevano adottato altri cinque ragazzi di differenti etnie, che si aggiungevano ai due figli di Virginia ‒, impedì a O'Brien di raggiungere i traguardi eccezionali a cui era arrivato Thompson. La sua carriera sportiva iniziò all'Università dell'Idaho dove ottenne una borsa di studio per l'atletica, ma i suoi voti erano così bassi che gli fu proibito di gareggiare. Per trentatré mesi non si allenò, sviluppando seri problemi di alcolismo. Nel 1987 decise di cambiare vita e dedicarsi con impegno allo sport. Nel 1991 era campione del mondo per la prima volta. Nel 1992 ai Trials olimpici era nettamente primo quando, al salto d'entrata nel concorso dell'asta, commise tre errori e fu eliminato, perdendo la possibilità di qualificarsi per l'Olimpiade, che avrebbe quasi certamente vinto. Ma il 5 settembre, a Talence, in Francia, migliorò il primato del mondo con 8891 punti. Nel 1993 e nel 1995 vinse nuovamente il titolo di campione del mondo di decathlon e nel 1996, a 30 anni, diventò campione olimpico ad Atlanta, primo statunitense dopo Bruce Jenner.