Dante Allaghier, Cecco, tu' serv' amico
Sonetto di Cecco Angiolieri a D., a proposito di una pretesa contraddizione dell'ultimo sonetto della Vita Nuova, cioè Oltre la spera, di cui riprende o varia quattro parole-rima nelle terzine ([ri]dice, parlare, Beatrice, care) e due nelle quartine (core, Amore). Il sonetto ha tradizione più ricca della maggior parte di quelli di Cecco: si trova in Chigiano L VIII 305, in Barberiniano lat. 3953, in Casanatense 433 e in Landau 89. Ne ha dato il testo critico il Contini, con qualche mutamento sensibile rispetto al Barbi (Rime XXXVIII).
Dopo la salutatio in stile epistolare e in forma cortese, Cecco annuncia, alla fine della fronte, di contraddire al sonetto di D.; l'argomentazione è svolta soltanto nelle terzine, dato che la polemica riguarda solo questa parte. D. aveva detto, nella prima terzina, che il suo peregrino spirito, ritornato dal Paradiso e dalla visione di Beatrice, non era da lui inteso, sì parlava sottile nel descrivere la sovrumana bellezza della sua donna; nella seconda aveva detto d'intendere, tuttavia, dal frequente ricorrere nel discorso del nome di lei, che lo spirito parlava della sua gloria celeste. Cecco, in questo ‛ non intendere ' e ‛ intendere ', rileva una contraddizione, mostrando di non avere compreso o di non voler comprendere (e in tal caso sarebbe giusto dire, col Contini, " poco spiritosamente ") il testo dantesco. Il componimento è ben lontano dalla vivacità mimica e dall'incisività di battute dell'Angiolieri migliore, ed è scialbo, per non dire banale, nell'argomentazione; unico suo pregio,una certa scioltezza discorsiva. Dall'esame di questo e dell'altro sonetto fortemente polemico, Dante Alleghier, s'i' so' buon begolardo, che costituiscono il limitato corpus della corrispondenza fra i due poeti, il Marti ha creduto di ricavare un'ulteriore riprova della fallacia della tesi del Pietrobono intorno alla composizione in due tempi della Vita Nuova. La congettura del D'Ancona, che l'attacco dell'Angiolieri inducesse D. a diffondersi, in Vn XLI 7, nella spiegazione del significato delle terzine di Oltre la spera, accolta anche dal Barbi, è, secondo il Contini, troppo rapidamente passata in giudicato.
Bibl. - A. D'Ancona, Studi di critica e di storia lett., Bologna 1880 e 1912; M. Marti, Vita e morte della presunta doppia redazione della V.N., in Studi in onore di A. Schiaffini, Roma 1965, II 657-669; Barbi-Maggini, Rime 150 ss.; Contini, Poeti II 385 e 884.