BARBI-ADRIANI, Dante
Nato a Firenze il 13 marzo 1837, a venti anni, in seguito a una grave oftalmia, perse la vista. Si dedicò, dopo qualche tempo, allo studio della musica, che era allora ritenuta l'unica risorsa per i ciechi. Nel 1869 egli ebbe modo d'incontrare a Firenze P. Oldani, un allievo dell'Istituto dei ciechi di Milano, che lo iniziò allo studio dell'alfabeto Braille. Avendo appreso rapidamente il nuovo metodo il B. riuscì a frequentare con successo corsi regolari in una scuola tecnica. In questo periodo cominciò a interessarsi all'istruzione professionale dei ciechi, soprattutto di quelli che, avendo superato i limiti di età prescritta, non potevano essere accolti nell'Istituto già organizzato a Firenze dall'avv. F. Valsini. Anche Tommaseo si interessò all'opera del B. e, pensando a lui, progettò di fondare a Venezia un Istituto dei ciechi, ma la sua morte impedì l'attuazione dell'idea.
Con l'aiuto del sindaco di Firenze, Ubaldino Peruzzi, il B. ottenne un locale nel quale organizzò una piccola scuola per ciechi adulti, che si andò distinguendo sempre più dall'Istituto fiorentino: essa venne però chiusa quando, dopo le polemiche insorte, questo accolse anche adulti. Il B. continuò la sua opera organizzando, nel 1875, la "Società Tommaseo per l'incoraggiamento all'istruzione dei ciechi", e soprattutto fondando, il 30 nov. 1876, l'importante periodico Il mentore dei ciechi,pubblicato in caratteri Braille, al quale venne poi affiancato, a partire dal gennaio 1885, L'amico dei ciechi,periodico stampato in caratteri normali e destinato a far conoscere a un pubblico più vasto i problemi di coloro che non vedono. Nel 1881 il B. visitò nell'Italia settentrionale i più importanti istituti; nel 1883 riuscì a organizzare a Firenze il primo congresso nazionale per l'istruzione dei ciechi, in seguito al quale, ad opera dei deputati fiorentini L. Luciani e U. Peruzzi, la Camera dei deputati discusse il problema dei ciechi insieme a quello dei sordomuti. Il 9 maggio 1887 il B. poté inaugurare un Museo didattico internazionale che aveva da tempo progettato, mentre dalla Società Tommaseo era stato organizzato un laboratorio (che fu intitolato a U. Peruzzi) per l'insegnamento di lavori manuali. Infine nel 1888, a Padova, il B., forte anche dell'esperienza acquisita nelle visite a istituti italiani e francesi, presiedette il secondo congresso nazionale per l'istruzione dei ciechi. In questo congresso egli ribadì l'importanza di un "patronato" che rappresentasse e difendesse i diritti di coloro che non vedono, patronato che di fatto fu costituito con il nome di Società nazionale di patronato dei ciechi, e di cui il B. divenne direttore.
Morì a Firenze il 15 marzo 1897.
Fonti e Bibl.: Atti del Congresso naz. per l'istruz. dei ciechi,Firenze 1884, passim; Atti del II Congresso naz. per l'istruz. dei ciechi, Treviso 1890, passim; G.Signorini, Bibl. dei periodici "Il mentore dei ciechi* e "L'amico dei ciechi". Anni I-X, Firenze 1888, passim; A. Alfani, Battaglie e vittorie,Firenze 1890, pp. 345-354; G.Signorini, U. Peruzzi e l'istruzione dei ciechi, Roma 1891, pp. 8 s.; D. B. A.,necrologio, in L'Amico dei ciechi, XX (1897), pp. 21-29; E. Codignola, Pedagogisti ed educatori,Milano 1939, pp. 50 S.