Dante da Maiano
È ancora dubbia l'identificazione di questo rimatore che conobbe l'Alighieri e scambiò sonetti con lui. Anzi il Borgognoni ne negò addirittura l'esistenza, avanzando l'ipotesi, da lui creduta dimostrabile, che le sue rime (due sonetti in provenzale e un breve canzoniere in volgare) fossero una falsificazione perpetrata nel sec. XVI. Successivi studi invece hanno portato a riconoscere l'autenticità dei componimenti stampati nella famosa Giuntina di rime antiche del 1527, e a identificare il Dante da M., cui essi erano attribuiti, dapprima in un Dante di ser Gherardo, e poi in un Dante detto Magolante di ser Ugo da Maiano, mundualdo nel 1301 di una vedova Lapa e residente nel popolo fiorentino di San Benedetto. Contemporaneo dell'Alighieri, ma probabilmente un po' più anziano di lui, deve aver goduto in Firenze di una certa notorietà, dal momento che al suo sonetto-visione Provedi, saggio, ad esta visione risposero Chiaro Davanzati, Guido Orlandi, Salvino Doni, Ricco da Varlungo, ser Cione Ballione e l'Alighieri, il quale, ancora certamente assai giovane, gli si rivolge, come farà del resto anche nella cosiddetta " tenzone del duol d'amore ", con reverente deferenza, pur fatta la doverosa tara sul complimentoso linguaggio usato in occasioni siffatte. Le rime amorose di Dante da M. sono segnate da temi, motivi, linguaggio tradizionali; sicché egli appare come un guittoniano tuttavia arretrato rispetto ai più moderni esiti di un Chiaro Davanzati o di un Monte Andrea. Per i suoi rapporti con l'Alighieri, v. GUITTONE.
Bibl. - Testi in G. Bertacchi, Rime di D. da M., Bergamo 1896, con ampia introduzione nella quale è riassunta la ‛ questione maianese ' e nell'accurata edizione di R. Bettarini, Firenze 1969. La ‛ questione ' fu brillantemente risolta da S. Debenedetti, Nuovi studi sulla Giuntina di rime antiche, Città di Castello 1912, dopo i polemici saggi di A. Borgognoni, D. da M., Ravenna 1882, La questione maianesca o D. da M., Città di Castello 1885, e l'intervento di F. Novati, D. da M. e Adolfo Borgognoni, Ancona 1883. Ricco di acute notazioni il breve profilo tracciato dal Contini, in Poeti I 477-478.