Dante Society Of America
L'idea di fondare una società dantesca americana nacque, nel 1880, a conclusione di tutto un periodo fervido di studi intorno a D., lungo una linea di continuità che va dal Ticknor al Longfellow, dal Lowell a Charles E. Norton, nell'ambito di una tradizione di cultura nordamericana ancora strettamente collegata con l'Europa: cultura che aveva i suoi saldi centri in Boston e nell'università Harvard. La fondazione della " Dante Society " a Cambridge (Mass.) rappresentò, da un lato, come una conclusione ma segnò, dall'altro, l'inizio di un'attività caratterizzata da più precisi e rigorosi intenti critici e, via via, da più mobili e complesse componenti, senza peraltro prescindere da fini e da iniziative (la Società amministra un " Dante Prize " destinato a tesi di laurea o lavori di giovani laureati su argomenti danteschi) volti comunque a " encouragement and promotion of the study of Dante's life and works " (com'è scritto nella lettera circolare di proposta di fondazione in data 6 dicembre 1880).
Accettò la carica di presidente della Società Henry W. Longfellow, che, com'è noto, era anche l'autore della prima traduzione americana dell'intera Commedia (1865-67). Morto il Longfellow, gli successe James Russell Lowell nel 1882, anno nel quale la Società iniziò la sua regolare attività, con le sue assemblee annuali e la pubblicazione dell' " Annual Report of the Dante Society ". Consensi e stima sempre più larghi acquistò la Società sotto la presidenza del Norton (1891-1908). Sono stati successivamente presidenti: E.S. Sheldon, C.H. Grandgent (1915-1932), J.D. Ford, F.N. Robinson, E.H. Wilkins (sotto la cui presidenza la " Dante Society " si è trasformata, nel 1954, in società per azioni [" Dante Society of America ", Inc.]); infine, il prof. George H. Gifford.
Nel 1882 uscì il primo numero dell'annuale " Report ", divenuto ben presto utilissimo strumento di consultazione: vi si dà conto della bibliografia degli studi danteschi in America e vi si pubblicano saggi, note e relazioni non di rado di notevole importanza; al " Report " hanno, fra gli altri, collaborato E. Moore, P. Toynbee, E.K. Rand, C.H. Grandgent, K. McKenzie, J.B. Fletcher, J.E. Shaw, E.H. Wilkins, C.S. Singleton, T.G. Bergin. Per alcuni anni la Società (dopo il 1930) ha dovuto affrontare non lievi difficoltà: dal 1936 al 1951 l'" Annual Report " non è stato pubblicato. La Società ha però promosso in quegli anni la pubblicazione di interessanti monografie: il saggio di J.E. Shaw sul Convivio (1938), il Bibliographical Supplement di J.G. Fucilla (1939), gli studi di V. Cioffari sulla ‛ Fortuna ' (1940 e 1944), il saggio di C.S. Singleton sulla Vita Nuova (1948).
La Società si propose fin dall'inizio imprese di largo impegno, quali la pubblicazione del testo completo allora inedito del commento di Benvenuto da Imola; progetto al quale si rinunciò in omaggio alla memoria di lord Vernon, il cui figlio aveva già dato incarico al Lacaita di apprestare l'edizione in cui oggi si legge il commento (Firenze 1887). Il contributo più prezioso agli studi danteschi è, certamente, costituito dalla serie delle concordanze: E.A. Fay, Concordance of the D. C. (1888); E.S. Sheldon e A.C. White, Concordanza delle opere italiane in prosa e del canzoniere di D. (1905); E.K. Rand-E.H. Wilkins-A.C. White, D. Alagherii operum latinorum concordantiae (1912); E.H. Wilkins e T.G. Bergin, Concordance to the D. C. (1965). In collaborazione con la Società dantesca italiana, la " Dante Society of America " ha promosso l'edizione del commento inedito di Guido da Pisa, curata da V. Cioffari e F. Mazzoni.
Tra i suoi scopi, la Società ha sempre posto in primissimo piano quello della creazione di una biblioteca specializzata di letteratura dantesca presso l'università Harvard. Il primo fondo importante fu costituito dalla ricca biblioteca del Norton. Oggi la collezione dantesca della Harvard College Library è " per numero ed importanza di volumi la terza del mondo " (C. Grandgent).
Bibl. - Sulla fondazione della Società, v. il primo " Annual Report of the Dante Society ", Cambridge, Mass. (16 maggio 1882). Sull'" Annual Report " del 1956 G.H. Gifford ha steso una dettagliata History of the D. Society. V. anche A. La Piana, Dante's American Pilgrimage, New Haven 1948, 131-132; W.P. Friederich, Dante's Fame abroad, Roma 1950, 449-450. Della " Dante Society " nei suoi primi anni di attività scrisse R. Bonghi, in " La Cultura " VIII (1889) 346 ss., e in " L'Alighieri " I (1889) 214 ss. Sull'attività complessiva della Società v. inoltre: F. Mazzoni, La Società dantesca italiana e la formazione delle società dantesche straniere, in Atti del I Congresso Nazionale di Studi danteschi, Firenze 1962, in partic. le pp. 48-50; V. Cioffari, La " Dante Society of America ", in Atti del Congresso Internazionale di Studi danteschi, ibid. 1966, II 37-40. Un indice del " Report " annuale dal 1882 al 1936 è in appendice al libro di A. La Piana, cit. Per la biblioteca di letteratura dantesca: W.C. Lane, The Dante Collection in the Harvard College Library and Boston Public Library, Boston 1890, con le aggiunte nei numeri di " Library Notes ". La più ricca collezione dantesca fuori d'Italia è, com'è noto, quella della Cornell University.