DANZI
Famiglia di musicisti di origine italiana.
Innocenzo (Innocente, Innocenz, Innozenz) nacque certamente in Italia intorno all'anno 1730, ma le scarse notizie biografiche di cui disponiamo non permettono di ricostruirne compiutamente gli "itinerari" di musicista; in particolare resta oscuro il periodo inerente la sua formazione giovanile. Sappiamo comunque che il 29 maggio 1754 entrò a far parte dell'orchestra della corte palatina a Mannheim, allora tra le più importanti in Europa, chiamatovi dal principe elettore Carlo Teodoro e da Johann Stamitz, che ne era direttore. Il nome di Innocenzo compare infatti negli elenchi di corte, citati dal Marpurg e dal Walter (p. 221), in cui troviamo l'indicazione "giunto dall'Italia". La paga a lui attribuita di circa 1.000 fiorini l'anno ne fece uno dei musicisti più apprezzati e più pagati a Mannheim.
Sposò Barbara Sidonia Margaretha Toeschi (orig. Toesca), figlia di Alessandro e sorella di Karl Joseph, ballerina, nata a Ludwigsburg il 16 luglio 1733 e morta dopo il 1763, che fu attiva probabilmente a Mannheim alla Commedia francese.
Con il trasferimento della corte elettorale da Mannheim a Monaco nel 1778 Innocenzo decise di seguire l'orchestra, mantenendovi l'incarico di primo violoncellista fino al 1783, anno in cui si ritirò dall'attività musicale lasciando il proprio posto al figlio Franz. Incontrò Mozart una prima volta a Mannheim nel 1777 e tre anni più tardi a Monaco, in occasione delle prove dell'Idomeneo, come testimonia una lettera di Mozart in data 24 nov. 1780 (cfr. Briefe...,a cura di W. A. Bauer-O. E. Deutsch, Kassel 1962-75). Morì a Monaco il 17 apr. 1798.
Della sua, peraltro limitata, produzione come compositore ricordiamo un Concerto per violoncello e orch. in sol magg., ripubblicato recentemente (cfr. Catalogue of Printed Music, p. 217). L'Eitner (p. 146) riferisce anche di un Concerto per violino primo principale con 2 violini, viola, violoncello e 2 corni, pur esprimendo dubbi che sia opera del figlio Franz.
Franziska (F. Dorothea, detta anche Francesca), soprano, nacque a Mannheim, dove fu battezzata il 24 marzo 1756, da Innocenzo e Barbara Toeschi. Sorella maggiore del violinista Johann e del violoncellista e compositore Franz, è conosciuta per lo più con il cognome del marito, l'oboista Ludwig August Lebrun, che sposò intorno al 1778. Fece il suo debutto su una scena teatrale, giovanissima, a Schwetzingen, residenza estiva della corte palatina, nel ruolo di Sandrina ne La contadina in corte di A. Sacchini.
Il Burney, che assistette alla rappresentazione (9 ag. 1772), scrisse di una giovane, Francesca Danzi, dalla voce e l'esecuzione scintillanti, con un futuro molto promettente dinanzi a sé. Giudizio che trovò difatti conferma nella brillante carriera di Franziska, la quale viaggiò molto: nel 1777 si recò a Londra, dove l'8 novembre al King's Theatre esordì nell'opera seria di A. Sacchini Creso; durante la stagione cantò successivamente in altre tre opere serie, di A. Sacchini, J. Chr. Bach e T. Giordano.
L'anno successivo, ormai sposata con Lebrun, la D. cantò nella rappresentazione inaugurale dell'Europariconosciuta di A. Salieri, con la quale opera si apriva il teatro alla Scala di Milano (3 ag. 1778).
Nel frattempo Schubart l'aveva definita "cantante incomparabile" (1774),mentre J. F. Reichardt nel suo Theaterkalender del 1777annotava "cantante degna di ammirazione", e Chr. M. Wieland nel 1778 le attribuiva la voce di un angelo. Nello stesso 1778la paga da lei percepita presso la corte palatina di Mannheim ammontava già a mille fiorini annui.
Nella primavera del 1779 la coppia si spostò a Parigi per i Concerts Spirituels prendendo parte all'esecuzione di varie sinfonie concertanti. I due furono di nuovo a Londra per due stagioni operistiche, dal novembre 1779.
Il Burney riferisce che le capacità vocali della D. erano superiori a quelle di tutte le altre donne allora sulla scena a Londra e che "viaggiando con suo marito, eccellente oboista..." era in grado di "imitare il timbro dello strumento così perfettamente, che quando egli la accompagnava ad intervalli di terze o seste, era impossibile distinguere quale voce si trovasse più in alto".
Durante il soggiorno a Londra Franziska pubblicò due raccolte di Sei Sonate per pianoforte e clavicembalo e violino, opp. 1 e 2 (che furono poi stampate in numerose edizioni a Parigi, Offenbach, Mannheim, Berlino, Amsterdam e Worms 1780-85). Prima che la corte palatina si trasferisse da Mannheim a Monaco, la D. già riceveva una paga da primadonna, ma dal 1782 questa crebbe ancora della metà. In aggiunta agli impegni di Monaco, ella continuò a viaggiare cantando in opere e concerti a Vienna, a Verona e al teatro S. Carlo di Napoli, dove trascorse un anno (1786-87). Cantò poi nell'opera Castore e Polluce di Vogler durante il carnevale 1787-88 a Monaco e nella stagione 1789-90 fu a Berlino; era stata anche scritturata per la successiva, durante la quale (16 dic. 1790) il marito morì.
Franziska morì a Berlino il 14 maggio 1791.
Ebbe due figlie: Sophie Lebrun, nata a Londra il 20giugno 1781 e morta presumibilmente dopo il 1815;pianista, allieva di A. Streicher per il pianoforte e dello zio Franz per il canto, divenne famosa nei salotti mondani di Monaco intorno al 1810.Sposò il pianista J. L. Dülken (27 dic. 1799) e viaggiò come pianista attraverso la Svizzera, l'Italia e la Francia sotto il nome del marito. Meyerbeer, Spohr e Weber la citano nelle loro lettere. Nessuna delle sue composizioni (concerti e sonate menzionate da F. J. Lipowsky in Baierisches Musik Lexicon, München 1811[r. a. 1971]) è stata pubblicata o è giunta fino a noi. Anche le sue tre figlie svolsero attività di musiciste. RosineLebrun, nata a Monaco il 29 apr. 1783,morta ivi il 5 giugno 1855;cantante ed attrice, come la sorella Sophie, studiò piano con A. Streicher e canto con lo zio Franz. Dopo il suo matrimonio con l'attore K. A. A. Stentzsch (3 nov. 1800) smise la propria attività di cantante d'opera, sebbene il suo nome risulti a stampa sul libretto del Der Augenarzt di A. Gyrowetz (Monaco 1812).
Dal 1801 al 1º genn. 1830 fumembro della compagnia teatrale di Monaco.
Johann (Jj. Baptist), figlio di Innocenzo e di Barbara Toeschi nacque a Mannheim dove fu battezzato il 17 genn. 1758. Nel 1773 venne associato, come violinista soprannumerario, all'orchestra della corte palatina nella propria città: dal 1777 al 1785 vi occupò invece un posto permanente. Si ignorano il luogo e la data della morte.
Franz (F. Ignaz) nacque a Schwetzingen, da Innocenzo e Barbara Toeschi, il 15 giugno 1763; tuttavia molti autori concordano nel riportare "Mannheim, 15 maggio 1763" quali, rispettivamente, luogo e data di nascita di Franz. Tale indicazione peraltro è quasi sempre accompagnata dalla dicitura "forse". Ci paiono pertanto maggiormente attendibili taluni repertori (Die Musik in Gesch. ..., Suppl., I, col. 1709, e New Grove, IV, pp.234 ss.) che, sulla base di più recenti acquisizioni, rettificano quella di altri e la loro stessa precedente versione.
Fratello minore del violinista Johann e della soprano Franziska, il D. fu avviato giovanissimo agli studi musicali dal padre Innocenzo, che ne assecondò la naturale disposizione verso lo studio del violoncello, impartendogli altresì lezioni di pianoforte e canto. Grazie al precoce talento, egli ebbe modo di farsi valere ben presto in pubblico: a soli quindici anni infatti, era già in grado di suonare con l'orchestra di corte di Mannheim.
La vita culturale e musicale della città, così ricca di fermenti durante i dieci anni in cui essa fu sede della corte palatina, esercitò un influsso decisivo sul giovane Franz tanto che, quando nel 1778 questa si trasferì a Monaco, e con essa una parte dell'organico orchestrale, egli preferì restare a Mannheim entrando nell'orchestra del rifondato teatro Nazionale, alla quale furono associati anche Ignaz Fränzl in qualità di maestro di cappella, e Peter Ritter (l'anziano Holzbauer non era più attivo da tempo).
Gli sforzi dell'elettore palatino diretti a fondare un'opera tedesca continuarono con il nuovo teatro Nazionale, dando al giovane Franz la possibilità di esprimersi anche come compositore, non prima di aver completato i propri studi sotto la guida dell'abate Vogler presso la Scuola di musica di questo a Mannheim. Nel 1780 fece rappresentare le sue prime due opere (Cleopatra ed Azakia).Nel 1781 assunse la carica di maestro sostituto, mantenendo il posto in orchestra come violoncellista. Le sue prime affermazioni si devono anche ad esperienze come autore di musiche di scena (Die Räuber, di F. Schiller, 1782).
Nel 1783 egli succedette al padre nell'incarico di violoncellista a Monaco. La sua apparizione come compositore davanti al pubblico di questa città avvenne con l'opera comica Die Mitternachtsstunde, uno dei suoi lavori di maggior successo, rappresentato in seguito in molti teatri e pubblicata da Simrock a Bonn (1795 c.).
Nel 1790 sposò la cantante Margarethe Marchand, insieme alla quale negli anni immediatamente successivi intraprese con successo una lunga tournée per l'Europa.
(Maria) MargaretheMarchand, nata a Francoforte sul Meno nel 1768, figlia di Theobald, impresario teatrale a Magonza, Francoforte, Mannheim e Monaco e di Magdalene Brochard, fu allieva, insieme al fratello Heinrich, di Leopold Mozart nella sua casa di Salisburgo, dal 1781 al 1785. Fece il suo debutto a Monaco nel Castore e Polluce di G. S. Vogler durante il carnevale 1787. Sposò Franz, come ricordato, nel 1790. Della sua attività di compositrice si segnalano le tre Sonate per violino, op. 1, pubblicate a Monaco.
Morì a Monaco l'11 giugno 1800.
Tra il 1791 ed il 1796 i due si esibirono ad Amburgo, Lipsia, Praga (dove furono aggregati, rispettivamente come Kapellmeister e primadonna, alla compagnia diretta dall'impresario italiano Guardasoni), Venezia e Firenze (teatro La Pergola, autunno 1795). Nel 1796 un ingaggio di Margarethe presso il teatro Nazionale fece tornare la coppia a Monaco, dove il 18 maggio 1798 Franz fu nominato Vizekapellmeister con l'arduo compito di responsabile dell'opera comica tedesca e della musica sacra a corte. La morte prematura della moglie, nell'anno 1800, lo spinse tuttavia a ritirarsi da ogni impegno.
Solo dopo un breve soggiorno nella nativa Mannheim ed alcune tourneés concertistiche egli tornò come Kapellmeister a Stoccarda (nel 1807), incarico in cui fu preceduto da J. R. Zumsteeg. Qui non godé di grande considerazione anche se la sua insoddisfazione professionale fu in parte compensata dall'amicizia con Spohr e, soprattutto, con il giovane C. M. von Weber. In una delle novelle di quest'ultimo, Tonkünstlers Leben, e in molti epigrammi, troviamo testimonianza dell'affetto profondo e della riconoscente stima per l'amico e protettore più anziano. Tanto per la realizzazione dell'opera Abu Hassan quanto per la composizione di Silvana, il D. fu prodigo di incoraggiamenti e consigli verso Weber.
Sebbene le responsabilità del D. fossero aumentate nel 1812, per il conferimento dell'insegnamento di composizione unitamente alla supervisione della classe di strumenti a fiato presso il Kunstinstitut dell'orfanotrofio, con il titolo di "Königlicher Inspektor", egli scelse di accettare in quello stesso anno l'offerta del posto di Kapellmeister a Karlsruhe. In tale incarico presso la corte di Baden, si dovette a lui se l'orchestra venne allargata da ventisei a quarantaquattro elementi e, attraverso la sua direzione, migliorata al fine di soddisfare più moderne esigenze. Il repertorio di Karlsruhe rifletté chiaramente la sua preferenza per il classicismo mozartiano, ma anche per le manifestazioni del primo romanticismo che egli seppe scorgere in Weber. Le "prime" delle opere di Weber, Preziosa, Der Freischütz, Euryanthe, venivano nel giro di breve tempo seguite da rappresentazioni a Karlsruhe (della qual cosa, come detto, Weber si mostrò profondamente grato).
Secondo quanto riferisce l'Enc. d. Spett. (IV, col. 159), "negli ultimi tempi diresse con la bacchetta".
Morì a Karlsruhe il 13 apr. 1826.
Analizzando il lavoro di Franz come Kapellmeister, ci accorgiamo di quanto la musica per il teatro costituisca il centro della sua produzione come compositore; produzione che egli coltivò comunque in tutte le sue forme: la musica d'occasione, il balletto, l'entr'acte, il melodramma, il Singspiel e, con l'Ifigeniain Aulide, l'opera seria senza dialoghi parlati. La duttilità ritmica, le armonie audaci e vigorose, nonché lo stile strumentale cantabile, che Franz aveva appreso da Vogler, furono arricchite nei suoi lavori dalle impressioni ricavate durante gli anni trascorsi nell'orchestra di Mannheim (vedi l'influsso di opere come l'Alceste di A. Schweitzer e il Günter von Schwarzburg di I.J. Holzbauer) e da elementi moderni (cromatismo delle parti interne, uso di registri strumentali insoliti); molti degli aspetti che si ritrovano nello stile di Weber si possono collegare idealmente a Franz quale precursore del teatro musicale romantico. I due musicisti si influenzarono altresì reciprocamente, accomunati come furono, nello spirito della riforma gluckiana, dall'ideale di un'opera in lingua tedesca che traesse spunto dalle leggende nazionali; l'impiego del violoncello e l'amore per il clarinetto sono un segno di questo vicendevole scambio.
Franz fu anche prolifico come compositore di musica vocale e, soprattutto, da camera (particolarmente favorita dalla rinascita di questo genere); studiò varie lingue e la sua ampia formazione educativa ricevuta a Mannheim trovò espressione nei suoi numerosi scritti: articoli e saggi, densi di interessanti annotazioni sul teatro musicale del tempo, e che egli pubblicò sull'Aurora e sull'Allgemeinemusikalische Zeitung, come pure un necrologio per Carl Cannabich (ibid., VIII [1806], p. 529).
Tra le sue numerose composizioni, si ricordano i seguenti lavori teatrali: Cleopatra (anche Kleopatra), duodramma, 1 atto, libr. di anonimo, teatro di corte, Mannheim, 30 genn. 1780; partitura conservata a Berlino presso la Deutsche Staatsbibliothek); Azakia, op. comica, 1 atto, libr. di ignoto, ibid., 6 giugno 1780; Der Sylphe, op. seria, 2 atti, libr. di ignoto (per l'Enc. d. Spett.: M. G. Lambrecht), Monaco di Baviera, primavera 1788 (per Schmidl, 1782; per Die Musik in Gesch., 1785 [?]), mai rappresentata (?); Die Mitternachtsstunde, op. comica, 3 atti, libr. di ignoto (per l'Enc. d. Spett.: tratta dalla commedia La guerreouverte di Dumaniant, già musicata da E. L. Jadin ed edita a Bonn da Simrock nel 1788), ibid., teatro di corte, aprile 1788, partit. pubbl. da Simrock (Bonn 1795 c.); Der Triumph derTreue, "Grosse-Oper", 2 atti, libr. di M. G. Lambrecht (per l'Enc. d. Spett.: J. F. von Binder), ibid., 1789 (per Manferrari, autunno 1781), perduta; Der Quasimann, opera comica, 2 atti, libr. di M. G. Lambrecht, ibid., agosto 1789, perduta; Der Kuss, "Singspiel", 1 atto, libr. di ignoto, ibid., 27 giugno 1799 (arie mss. sono rintracciabili nella Bibl. di Monaco; arie e duetti si trovano anche presso la British Library a Londra); Deucalion et Pirrha, opera "francese", 1 atto, libr. ignoto, c. 1795 (opera composta presumibilmente durante uno dei suoi viaggi); la partitura vocale manoscritta è conservata presso la British Library nella collezione Paul Hirsch; El Bondocani, (altro titolo: Der Calif von Bagdad), Monaco 1802, perduta; resta solo una romanza (edita a Monaco da Scherer, 1804); Iphigenie in Aulis, "grand'opéra", 3 atti, libr. di A. Zeno, Monaco, teatro di corte, 27 genn. 1807, perduta; Dido, melologo, libr. di ignoto, Stoccarda 1811, perduto; Camilla undEugen oder der Gartenschlüssel, opera comica, 2 atti, libr. di G. Hiemer, Stoccarda 1812 (per Manferrari, Monaco 1807); il ms. è conservato a Berlino presso la Deutsche Staatsbibliothek; Rübezahl (altro titolo: Der Berggeister oderSchicksal und Treue), "Singspiel", 2 atti, libr. di C. Mazzolà, teatro di corte, Karlsruhe, 13 apr. 1813 (il ms., conservato presso l'archivio dell'Opera di Berlino, è andato distrutto nel 1944); Malvina, opera comica, 2 atti, libr. di autore italiano ignoto, Karlsruhe, 20 dic. 1814; Turandot, opera seria, 2 atti, libr. tratto da un testo di Gozzi, teatro di corte, Karlsruhe, 9 febbr. 1817 (il ms. conservato presso l'archivio dell'Opera di Monaco è andato distrutto nel 1944); Die Probe, opera comica, 1 atto, libr. di ignoto, Karlsruhe, ottobre 1817; L'Abbé de l'attaignant oder Die Theaterprobe (per il New Grove, nuova versione di Die Probe; altro titolo: L'AbbéLataignant), Grosse-Oper, 1 atto, Karlsruhe, 14 sett. 1820 (per Die Musik in Gesch., ibid. 1817; per l'Enc. d. Spett., Monaco 1821); Viola, "entr'acte", trag. in 5 atti, Monaco s. d. Musica d'occasione scritta e rappresentata a Mannheim: Der Wiederkauf (composta intorno al 1780); Der Schiffbruch (4 marzo 1781); Albert von Turneisen (su testo di A. W. Iffland, 27 maggio 1781); Laura Rosetti (sutesto di B. Chr. d'Arien, 15 ag. 1781); Die Räuber (su testo di F. Schiller, 13 genn. 1782); Lanassa (su testo di K. Plümecke, 29 dic. 1782); Der Liebhaber ohne Namen (su testo di Gotter, 30 genn. 1782); Franz von Sickingen (27 febbr. 1783); Liebe und Liebe (sutesto di A. W. Iffiand, 20 nov. 1785); ed ancora, musica di scena per il Wilhelm Tell di F. Schiller, 11 sett. 1806.
Tra gli oratori ricordiamo: Abraham auf Moria (Isaak's Morgengesang aus Abr. a. Moria),Monaco 1808 (la partitura è conservata a Berlino, Deutsche Staatsbibliothek). Da ricordare anche le seguenti cantate: Preiss Gottes, Leipzig 1803; Das Freudenfest, per 4 voci e strumenti, ibid. 1804; Kantate am Jahrestage von Mozarts Tod zu singen, con accomp. di pianoforte, Magonza 1805 c.; An die Freude, ode su testo di F. Schiller, per voce sola, 4 voci e pianoforte, Berlino s.d.; Franz compose inoltre musica sacra: Messe: n. 1 in si magg., per 4 voci e organo, Offenbach 184 c.; n. 2, in re magg., per 4 voci e strumenti (2 violini, viola, flauti, 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani, basso e org.), ibid.; in solmagg., per 4 voci e strumenti, Monaco s. d.; Mass of St. Edmund, per 4 voci e organo, Londra 1870; numerose altre messe sono manoscritte e conservate in varie biblioteche.
Nel genere sacro si segnalano numerose altre brevi composizioni, tra le quali ricordiamo: 2 Salve Regina ed 1 Ave Regina (per 4 voci e organo), 4 Te Deum (tra cui 1 per 4 voci e strumenti (Monaco, 14 genn. 1806), 1 Alma Redemptoris (per 4 voci, 2 violini, viola e organo), 17 Salmi (tra i quali, degni di nota: Der 6. Psalm, per 4 voci e organo, op. 60, Offenbach 1823; Der 128. Psalm, per 4 voci e orch., op. 65, Lipsia 1823; e i nove Lateinische Vesper-Psalmen, per 4 voci, strumenti o organo, Monaco s. d.), 8 Offertori, 3 Miserere, 2 Stabat Mater, 1 Requiem, 2 Litanie, 2 Veni Sancte, 2 Magnificat, e vari Corali a carattere elegiaco.
Particolarmente ricca è la produzione di brani vocali lasciata da Franz; tra le composizioni per voce sola e pianoforte: 6 canzonette, op. 13 (Monaco s. d.); 6 Deutsche Lieder, op. 14 (Augsburg s. d.); 6 Deutsche Lieder, op. 15 (Leipzig 1795 [?]); 6 Deutsche Gesänge op. 19 (München s. d.); 8 Volkslieder (su testo di Schubart, Leipzig 1809); 6 Deutsche Gesänge (ibid. 1813); 6romances françaises (Bonn 1813 [?]); 12canzonette, op. 40 (München s. d.); Balladen und Romanzen, op. 46 (Leipzig 1814); 6 petits duos (Offenbach 1818 [?]); 6 Gesdnge, op. 63 (ibid. s. d.); 3 canzonette con variazioni, op. 65 (ibid. 1829); 6 Lieder, op. 69 (Leipzig 1823); numerose Arie per soprano o tenore, alcune delle quali con strumenti, nonché vari Lieder pubblicati singolarmente.
Tra le composizioni per 3 0 4 voci e pianoforte: 6 Gesänge per soprano, tenore e basso, op. 16, 2 voll. (Leipzig 1800 [?]); 8 Gesänge per 2 soprani, tenore e basso, op. 17 (ibid. 1800 c.); 3 Soldatenlieder per 4 voci maschili, op. 58 (Offenbach s. d.); Gesänge der Hellenen per 4 voci maschili, op. 72 (Leipzig s. d.); 6 Quartette per 2 soprani, tenore e basso (Leipzig 1825 c.); singoli Lieder e Canoni, mss. o pubblicati.
Importanti sono anche le raccolte di esercizi e studi per il canto, tra cui i 18Exercises pour le chant (Bonn s. d.), le Leçons de vocalisation (Paris s. d.) e i Singübungenfür Sopran, 2 voll., op. 24 (Leipzig s. d.) ampliato come Neue Singübungen, op. 50 (Berlin s. d.).
All'interno della vasta produzione orchestrale di Franz si segnalano: 8 tra Sinfonie e Sinfonie concertanti; tra queste, Sinfonia concertante in mi bem. magg.,per flauto, oboe, corno, fagotto (1785); Sinfonia concertante in si bem. magg., per 2 violini (Paris e Zürich s. d.); Sinfonia in re min. (Leipzig 1800 c.), ed un'altra in do magg. (ibid. 1804); 2 Grandi Sinfonie, una in si bem. magg. (Offenbach 1818 [?]) ed una in re min. (ibid. 1818).
Di particolare rilievo sono anche: 2 Ouvertures, una in mi min. ed una in mi bem. magg. per 10 strumenti; 1 Poutpourrì per violino e orchestra, op. 61 (Offenbach 1823); 3 Poutpourrì per clarinetto e orchestra: n. 1, op. 45 (Leipzig 1814), nn. 2 e 3 (Bonn 1818 [?]; ed 1 Andante per clavicembalo e strumenti.
Scrisse inoltre i seguenti Concerti: 2 per pianoforte: in mi bem. magg., op. 4 (Mainz s. d.; München 1800 c.) ed in re magg., ms.; 4 per flauti: n. 1 in sol magg., op. 30 e n. 2 in re min., op. 31 (Leipzig 1806 c.), n. 3 in re min., op. 42 e n. 4 in re magg., op. 43 (ibid. 184); 5 per violoncello: in re magg.,in do magg.,in la magg.,in si bem. magg. e in re min. (Zürich s. d.); 5 per fagotto: in do magg. e in fa magg.; mss., in sol min. ed altri due in fa magg. pubblicati s. d.; 1 per flauto e clarinetto in si magg. (Offenbach s. d.); 1 per clarinetto e fagotto in si magg., op. 47 (Lipsia s. d.) ed 1 per corno in mi magg.
Tra la musica da camera ricordiamo: per 5-6 strumenti: Sestetto per oboe, violino, 2 viole, 2 corni e violoncello, op. 10 (München s. d.: Mainz 1800 c.); Sextuor per 2 violini, viola, violoncello e 2 corni, op. 15 (München 1798 c.); Quintetto per pianoforte e strumenti a fiato, op. 41 (Leipzig 1810); 3 Quintetti per flauto ed archi, op. 50 (Offenbach 1818 [?]); 2 Quintetti per pianoforte e strumenti a fiato, op. 53 e 54 (ibid. 1821 c.); 3 Quintetti per strumenti a fiato, op. 56 (Paris e Berlin s. d.); 3 Quintetti d'archi, op. 66 (Offenbach 1824); 6 Quintetti per strumenti a fiato, op. 67 e 68 (ibid. s. d.);
Per 3-4 strumenti sono numerosi i Quartetti d'archi, pubblicati singolarmente come il Quartetto op. 16 (München 1800) o in forma di raccolte a gruppi di tre: vedi, ad es., l'op. 5 (München 1790 [?]), l'op. 6 (ibid. s. d.), l'op. 7 (ibid. s. d.), l'op. 29 (Leipzig 1805 c.), l'op. 44 (ibid. 1813 c.) e l'op. 55 (Offenbach 1821 [?]); sono anche degni di menzione il Quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello, op. 40 (Leipzig 1810), i Pièces detachées (Bonn 1813 c.), 3 Quartetti per violino, viola, fagotto e violoncello, op. 40 (Offenbach 1814 c.), 3 Quartetti per flauto, violino, viola e violoncello, op. 56 (ibid. 1821 [?] ed il Quartetto per oboe, violino, viola e violoncello; ed ancora, 3 Trii per flauto, violino e violoncello, op. 7 (Offenbach 1824 [?]), il Trio per violino, corno e fagotto, op. 23 (München s. d.), la Sonata per 2 pianoforti e violino, op. 42 (Offenbach 1819), ed altri trii con pianoforte.
Duetti: 6 Sonate per 2 violoncelli, op. 1 (Zürich s. d.); 24 Petits duos, per 2 violoncelli (ibid. s. d.); 3 Duos per viola e violoncello (Paris e Zürich s. d.); 3 Duos per viola e violoncello, op. 9 (München s. d.); 1 Sonata per corno (o violoncello) e pianoforte, op. 28 (Leipzig 1805 c.); numerose altre sonate, nonché sonatine e variazioni, per due strumenti (pianoforte e flauto, o flauto e violoncello).
Per pianoforte: numerose Sonate, anche a 4 mani, tra cui: 3 Sonate, op. 2 (München 1797 c.), op. 3 (ibid. s. d.), op. 9 (Leipzig 1808), op. 12 (Mainz 1798) ed op. 33 (München s. d.); 6 Piècesfaciles, op. 73 (Leipzig 1814 [?]); Délassement musical a 2 e a 4 mani, 8 voll. (München 1807); Marche deschevaliers; Marsch aus Agnes Bernauerin (München s. d.); 6 Montferrines (di dubbia attribuzione).
Fonti e Bibl.: F. W. Marpurg, Historisch-kritische Beiträge zur Aufnahme der Musik, Berlin 1756, passim; F. Rochlitz, Für Freunde der Tonkunst, III,Leipzig 1830, pp. 170 ss.; M. M. von Weber, Carl Maria von Weber, I,Leipzig 1864, pp. 433 140 ss.; H. Giehne, Franz D., in Badische Biographien., I, Heidelberg 1875, pp. 159 s.;F. Walter, Gesch. des Theaters und der Musik am Kurpfälzischen Hofe, Leipzig 1898, passim; M. Zenger, Gesch. der Münchener Oper, München 1923, pp. 55, 77; O. Keller, Die Familie D. in München, in Neue Musik Zeitung, 1 apr. 1926; M. Herre, F.D., Ein Beitrag zur Geschichte des Streichquartetts, tesi di laurea, Università di Monaco, a.a. 1924; F. Waldkirch, Die Konzertanten Sinfonien der Mannheimer im XVIII. Jahrhundert, Ludwigshafen 1931, pp. 26, 35, 110-37; E. Reischläger, Schubaur, Danzi und Poissl als Opern-Komponisten, tesi di laurea, Univ. di Rostock, a. a. 1911; H. Glenewinkel, Spohrs Kammermusik für Streichinstr. Ein Beitrag zur Geschichte der Streichquartetts im 19. Jahrh.,tesi di laurea, Università di Monaco, a. a. 1912, pp. 17, 129; P. M. Alexander, The Chamber Music of Franz D.: Sources Chronology and Style, tesi di laurea, Indiana University, s. d.; J. Mofer, Kleine Deutsche Musikgeschichte, Stuttgart 1938, pp. 181, 186, 228, 241; H. Boese, Die Klarinette als Soloinstruments in der Musik der Mannheimer Schule, Dresden 1940, pp. 91-107; H. Ordenstein, Musikgeschichte d. Haupt-u. Residenzstadt Karlsruhe bis zu. Jahre 1914, in Festschrift zur Erinnerung an das 200. jährige Bestehen der Stadt Karlsruhe, Karlsruhe 1916, pp. 17 ss.; O. Ursprung, Münchens musikal. Vergangenheit von der Frühezit bis zu R. Wagner, München 1927, pp. 184 ss., 198, 202 ss.; O.Danzer, Johann Brandls Leben und Werk. Ein Beitrag zur Musikgeschichte von Karlsruhe, Brünn 1936, pp. 17 ss., 26, 30 ss.;U. Sirker, Die Entwicklung des Bläserquintetts in der ersten Hälfte des 19. Jahrhrunderts, Regensburg 1968, ad Ind.; J. Warrack, Carl Maria von Weber, London 1968, passim; W. S. Newman, The Sonata since Beethoven, Chapel Hill., N. C., 1969, pp. 240 s.; Catal. of Printed Music published between 1487 and 1800 now in the British Museum, I, London 1912, pp. 346 s.; The Catalog of Printed Music in the British Library to 1980, XV, London 1983, pp. 214 ss.; E. Refardt, Thematischer Katalog der Instrumentalmusik des 18. Jahrhunderts in den Handschriften der Universitätsbibliothek Basel, Bern 1957, p. 17; G. Schilling, Encyclopädieder gesammten musikalischen Wissenschaften, II,Stuttgart 1835, pp. 359 ss.; IV, pp. 337 s. (s. v. Lebrun); F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, II, pp. 427 ss.; s.v. Lebrun, ibid., V,p. 242; Encyclopedia of Music and Music., I, p. 395; II, p. 437 (s.v. Lebrun); R. Eitner, Quellen-Lex…,III, pp. 142 ss-; IV, p. 94 (s.v. Lebrun); H. Riemann, Musik-Lex., I, p. 367; II, p. 40 (s.v. Lebrun); Suppl. I, p. 257; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I,Milano 1937, pp. 407 s.; s.v. Lebrun, p. 824; U. Manferrari, Diz. universale delle opere melodrammatiche, I,Firenze 1954, pp. 292 s.; Enc. dello Spett., IV,Roma 1954, coll. 158 ss.; s.v. Lebrun, ibid., VI,coll. 1315 ss.; Cobbett's Cyclopedic Survey of Chamber Music, I,London 1963, p. 314; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, II, coll. 1895 ss. e Suppl. I (XV), col. 1709; s.v. Lebrun, ibid., VIII,coll. 421 ss.; The New Grove Dict. of Music and Musicians, IV, pp. 234 ss.; s.v. Lebrun, X, p. 582; A. I. Cohen, International Encycl. of Women Composers, New York-London 1981, pp. 120, s.v. Lebrun, p. 269.