Pittore e poeta cinese (n. 1641 circa - m. Yangzhou, Jiangsu, 1717), noto anche col nome di Shitao. Lavorò tra l'altro a Hangzhou, Yangzhou e, in minor misura, a Pechino. È il più personale dei pittori cinesi cosiddetti "individualisti", sotto certi aspetti vicino a Zhu Da, ma ancor più libero e grandioso di questo nell'interpretazione della natura. Come discendente di una famiglia imparentata con i Ming egli ebbe più di altri ragione per tenersi lontano dalla corte, e si stabilì soprattutto nel sud, dove l'autorità dei mancesi era meno forte. Fu appunto per non entrare al servizio della corte mancese (Qing) che scelse di farsi monaco buddista. Si fece apprezzare non soltanto come pittore, ma anche come poeta, filosofo e persino giardiniere. Ha dipinto soprattutto paesaggi di piccolo formato e album con rappresentazioni di bambù e di epidendri, le due piante più esaltate della sua epoca. Dipinse in varî stili e sostenne che a ogni soggetto deve corrispondere lo stile appropriato. Ma anziché giungere a un'esibizione eclettica, il suo abbandono di principi esterni lo portò a un modo più immediato di sentirsi "dentro" le cose rappresentate.