Darfur
<-fùr>. – Regione occidentale del Sudan al confine con il Ciad, la Libia e la Repubblica Centrafricana dove nei primi mesi del 2003, dopo anni di tensioni e scontri a bassa intensità, scoppiava la rivolta contro il governo centrale di Karthum. Le ragioni del conflitto, spesso superficialmente attribuite allo scontro etnico e religioso (popolazioni africane del D. contro arabi, religioni tradizionali contro islam) erano solo parzialmente riconducibili a questa lettura; la popolazione del D., infatti, composta da circa trenta gruppi diversi, molti dei quali di origine africana, era in larghissima maggioranza islamizzata. A contare sul piatto della bilancia era anche l’emarginazione da parte delle autorità centrali della regione, relegata ai margini della vita economica e politica nazionale e vittima da alcuni decenni della progressiva desertificazione del territorio, di continue siccità e delle conseguenze del conflitto tra Ciad e Libia. Lo stato di conflitto permanente nel sud del Sudan determinava un’ulteriore destabilizzazione del D. dove si riversavano a decine di migliaia gli sfollati provenienti dal Sud. Tra il 2006 e il 2007 la grave crisi umanitaria provocata dagli scontri tra i ribelli e le forze governative veniva denunciata a più riprese dalle Nazioni Unite e nel 2009 il presidente del Sudan veniva messo in stato d’accusa dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità per i massacri compiuti nella regione.