DASTŪR
. Il nome è la continuazione in persiano moderno del medio-persiano dast-war e indica un'alta autorità sia nel dominio dell'organizzazione statale, sia nel dominio religioso. Ha da una parte il senso di "primo ministro", corrispondendo in ciò al magupatān magupah, capo dei sacerdoti dell'età sāsānidica, il quale aveva anche la funzione di giudice supremo e di consigliere intimo del re (così pure in Firdusi); dall'altra indica un'alta dignità ecclesiastica. Quest'ultimo senso ha conservato presso i Pārsi dell'India.
Nei testi giuridici medio-persiani, conformemente alla sua etimologia (dast "manus"), dast-war indica chi è in grado di esercitare azione giuridica, sia per proprio conto, sia per delega ricevuta, sia infine come giudice che amministra la giustizia per conto del re. Da quest'ultimo significato si è certamente sviluppato il significato che la parola ha in persiano moderno.