dati aperti
loc. s.le m. pl. Dati informatici liberamente accessibili.
• Lorenzo Benussi ci crede da anni. Nato a Verona nel 1977, è un pioniere dell’open data in Italia: nel 2009 ha convinto la Regione Piemonte a creare dati.piemonte.it, il primo portale di dati aperti del Paese. (Sara Bicchierini, Corriere della sera, 17 marzo 2012, p. 47) • I vincitori presenteranno i loro lavori stasera, alle 18 all’Acquario civico, alla presenza dell’assessore Cristina Tajani. Un’occasione per vedere in concreto come i dati aperti possono davvero essere usati dai cittadini per arricchire la conoscenza della propria città e favorire decisioni di miglioramento del bene comune. (Alessandro Rosina, Repubblica, 13 dicembre 2013, Milano, p. I) • Finora di «dati aperti» si è parlato, però, soprattutto in termini di trasparenza quando quello che è ormai un vero e proprio movimento ha chiesto e ottenuto la pubblicazione di stipendi di dirigenti e politici e i nomi dei vincitori di appalti pubblici. Ma la trasparenza è solo l’inizio di una vera e propria mutazione che la tecnologia ha già innescato. Se davvero, infatti, riuscissimo ad usare una frazione del potenziale impatto dell’alluvione di dati che rischia di sommergere la Pubblica amministrazione (PA), l’ordine di priorità della Madia andrebbe rovesciato. (Francesco Grillo, Messaggero, 2 giugno 2014, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. m. dato e dall’agg. aperto, ricalcando l’espressione ingl. open data.
- Già attestato nell’Unità del 5 settembre 2011, p. 21, Unitag (Cesare Buquicchio).
> open data.