Carradine, David
Attore cinematografico statunitense, nato a Hollywood l'8 dicembre 1936. Interprete di personaggi spesso percorsi da una vena di follia, aiutato in questo da peculiari tratti fisici e psicologici, anticonformista e vagabondo, è, dei tre fratelli C. che hanno seguito le orme del noto attore hollywoodiano John (v. Carradine, John), il più simile al padre nella scelta di ruoli inquietanti. A metà degli anni Sessanta iniziò ad accettare piccoli ruoli al cinema e a Broadway, ma fu la televisione a offrirgli le chances maggiori: prima con le popolari prestazioni nei serial Shane e Shogun e più tardi con lo strepitoso successo internazionale di Kung Fu. Nel 1972 l'emergente Martin Scorsese gli affidò l'importante ruolo del sindacalista Big Bill Shelley, vittima dei conflitti sociali durante la Grande depressione, in Boxcar Bertha (America 1929: sterminateli senza pietà), in cui recitava anche il leggendario genitore, film ricordato per la sua asprezza politica, ma anche per lo scandalo suscitato da una nota scena d'amore girata con la partner Barbara Hershey (alla quale fu legato da una tempestosa relazione). L'anno dopo Scorsese lo volle anche nel cast di Mean streets (Mean streets ‒ Domenica in chiesa, lunedì all'inferno), deciso passo in avanti del regista nel progetto d'amalgamare la progressione drammaturgica con le intense ossessioni dell'autobiografia. Cantante e musicista, C. s'impegnò nella regia dell'interessante ma di-seguale You and me (1972), di cui fu anche interprete, e del velleitariamente allegorico Americana (girato nel 1973, ma distribuito nel 1981). Dopo essersi nuovamente messo in evidenza per le sue doti fisiche nella favola provocatoria Death race 2000 (1975; Anno 2000, la corsa della morte) e nell'omologo e meno riuscito Cannonball (1976), entrambi di Paul Bartel, interpretò il leggendario menestrello folk Woody Guthrie, una delle bandiere della sinistra statunitense, in Bound for glory (1976; Questa terra è la mia terra) di Hal Ashby, e un acrobata precipitato nell'incubo del nazismo incombente in Das Schlangenei (1977; L'uovo del serpente) di Ingmar Bergman. A causa del carattere scontroso e dell'incapacità di gestirsi, con il tempo si è adattato a lavorare in film pauperistici o addirittura trash, da Armed response (1986; Risposta armata) di Fred Olen Ray a Nowhere to run (1989; Temptation blues) di Carl Franklin, da Midnight fear (1990; Terrore a mezzanotte) di William Crain a Children of the corn 5 ‒ Fields of terror (1998; Gli adoratori del male) di Ethan Wiley, con l'eccezione del ruolo del bandito Cole Younger, accanto ai fratelli Keith e Robert, nel western The long riders (1980; I cavalieri dalle lunghe ombre) di Walter Hill.