Wallace, David Foster
Wallace, David Foster. ‒ Scrittore statunitense (Ithaca, NY, 1962 - Claremont, CA, 2008), autore di romanzi, racconti, saggi e reportage dallo stile virtuosisticamente multiforme e di denso spessore riflessivo. Si laurea in letteratura inglese e filosofia all’Amhrest College di Urbana e si specializza in scrittura creativa presso la University of Arizona. Nel 1987 pubblica The broom of the system (trad. it. 1999), romanzo che segna un distacco dalla tendenza narrativa postminimalista, annoverato dalla critica nella corrente avantpop, e che contiene già diversi tratti distintivi della scrittura di W.: l’uso di un linguaggio eterogeneo, capace di rendere con effetti comici l’americano corrente parlato e scritto (inclusi acronimi, abbreviazioni e gergalità), e un eclettismo culturale che spazia da un registro filosofico argomentativo ipercolto alla leggerezza della cultura pop. Viene ricoverato per la prima volta in clinica psichiatrica per una sindrome depressiva che lo tormenterà tutta la vita nel 1989, nel 1996 pubblica Infinite jest (trad. it. 2000), romanzo-monstre e personale summa poetica, descrizione di una società postmoderna totalitariamente consumistica, dove anche gli anni sono sponsorizzati. La raccolta di racconti Brief interviews with hideous men (1999; trad. it. 2000) ha come argomento il rapporto tra i due sessi: mosaico di traumi, nevrosi, perversioni che radiografano un’umanità maschile devastata da ansia, insicurezza e paranoia. Nodali gli otto romanzi brevi di Oblivion (2004; trad. it. 2004), dove affronta il rapporto con il ricordo e il passato. L’eclettica saggistica di W., tra micrologia e riflessione filosofica, procede con il saggio Everything and more: a compact history of infinity (2003; trad. it. 2005), in cui la vita del matematico G. Cantor è lo spunto per affrontare il concetto di infinito, e Consider the lobster (2005; trad. it. 2006), raccolta di arguti reportage che spaziano dalla campagna elettorale del senatore McCain all’industria pornografica. Nel settembre del 2008, in seguito all’acuirsi della depressione, W. si suicida. Postumi appaiono la raccolta di racconti This is water (2009; trad. it. 2009) e il romanzo incompiuto The pale king (2011; trad. it. 2011), memoir di finzione ambientato nel 1985, che ruota attorno all’attività dell’agenzia esattoriale federale, regno della monotonia e della presunta esattezza.