LAWRENCE, David Herbert
Romanziere, poeta e critico, nato a Eastwood (Nottinghamshire) l'11 settembre 1885, morto a Vence (dipartimento del Varo, Francia) il 2 marzo 1930. Quartogenito di un minatore, a tredici anni vinse una borsa di studio che gli permise di frequentare la Nottingham High School. A sedici anni s'impiegò in una fabbrica di strumenti chirurgici (ambiente che descriverà nel romanzo Sons and Lovers) per lasciarla poco dopo per un posto d'insegnante a Eastwood (l'ambiente di The Rainbow). A diciotto anni s'iscrisse all'università di Nottingham per ottenere il diploma d'insegnante, e cominciò a scrivere il suo primo romanzo, The White Peacock. Ottenuto il diploma, insegnò a Croydon e dedicò il tempo libero alla composizione di poesie, saggi, racconti. Incontrò Ford Maddox Hueffer che gli fece pubblicare The White Peacock (1911), e Edward Garnett che doveva aiutarlo molto nei suoi rapporti con gli editori. Lasciò la scuola di Croydon dopo due anni e si dedicò interamente alla carriera letteraria. Nel dicembre del 1911 apparve la prima minaccia della malattia (etisia) della quale infatti egli doveva morire. A Nottingham incontrò la moglie d'un professore, una tedesca, Frieda von Richthofen, che, quando fu divorziata, egli sposò nel luglio 1914. Con lei si recò in Baviera e sul lago di Garda nel 1912 (il lago di Garda gli ispirò Twilight in Italy). Pubblicò nel 1912 The Trespasser (che doveva avere dapprima il titolo The Saga of Siegmund) e nel 1913 Love Poems and Others e Sons and Lovers. Da questo periodo in poi cambiò spesso di soggiorno, ora vivendo in Inghilterra, ora in Italia, con frequenti soste in Germania. Dal settembre 1913 al giugno 1914 fu a Lerici; poi in patria durante la guerra. Pubblicò The Rainbow nel 1915, a cui doveva far seguito Women in Love nel 1921, Amores e Twilight in Italy nel 1916. Negli anni 1919-21 fu a Firenze, a Capri, a Taormina, visitò la Sardegna, che gli fornì argomento per Sea and Sardinia (New York 1921, Londra 1923). A questo periodo appartengono gli scritti: Psychoanalysis and the Unconscious, 1921, e Fantasia of the Unconscious, 1922. Nel 1921 pubblicò pure, con pseudonimo, Movements in European History. Invitato dalla scrittrice americana Mabel Dodge Luhan a recarsi a Taos (New Mexico), vi giunse nel 1922 dopo un giro a Ceylon e in Australia. L'ambiente australiano è descritto in Kangaroo (1923), mentre il soggiorno fiorentino gli ispirò Aaron's Rod (1922); le esperienze messicane, sia nel Nuovo sia nel Vecchio Messico (fu a Oaxaca nel 1924, nel suo secondo viaggio al Messico), sono descritte nello squisito libro d'impressioni Mornings in Mexico (1927) e nel romanzo The Plumed Serpent (1926). L'attività di questi anni è considerevole: The Ladybird (1923), England, My England (1924), St Mawr e The Woman who rode away (1925). Nel 1926, in una lunga introduzione a Memoirs of the Foreign Legion di M. Magnus, diede un vivacissimo quadro dell'ambiente di Malta. Fu a Spotorno nel 1926, poi a Scandicci (Firenze), alla Villa Mirenda, ove cominciò Lady Chatterley's Lover, che riscrisse tre volte e pubblicò a Firenze (1928). Il bando della censura inglese e americana a Lady Chatterley's Lover (già nel 1915 The Rainbow era stato soppresso), e lo scandalo provocato dall'esposizione dell'opera pittorica di Lawrence alle Warren Galleries a Londra (1929), contribuirono a far molto rumore intorno al romanziere e diedero luogo a polemiche (il Lawrence scrisse in proposito due apologie, Pornography and Obscenity, 1929, e A propos of Lady Chatterley's Lover, 1930). Nel 1928 il L. si stabilì a Bandol (Varo), ma viaggiò ancora, in Svizzera, a Maiorca, in Germania; nel 1929 pubblicò un libro di versi, Pansies; si spense a Vence, presso Bandol, ed è sepolto colà.
Carattere comune ai libri del L. è una fondamentale irrequietezza, conseguenza d'un profondo dissidio interiore, essendo la sua una natura di uomo attivo inchiodata, per un capriccio di natura, su un punto morto di contemplazione. Intellettuale, anela alla vita istintiva e denuncia il corrompimento portato dal progresso e dall'intellettualismo, e finisce per crearsi una religione nuova (un naturismo mistico affine a quello del Rousseau e a quello del Blake) che fa centro della vita il divino mistero dell'esperienza sessuale, che sola impartisce una conoscenza immediata, non-mentale. La veemenza dei suoi attacchi contro il mondo moderno fa pensare a un puritano invertito. Se questa parte apologetica e polemica, salutata da alcuni come un nuovo vangelo, rappresenta dal punto di vista artistico un peso morto, che va accentuandosi nelle ultime opere, resta pur sempre nei volumi del L. tanta freschezza d'impressioni di natura e tal felice penetrazione di caratteri e di situazioni, da meritargli un posto tra i più grandi scrittori moderni. Lo stile è ineguale: efficacissimo, quando non l'intorbidano le argomentazioni e non lo diluiscono certe monotone ripetizioni. Le poesie hanno lampeggiamenti nietzschiani. Il L. simpatizzò molto col movimento futurista italiano nel 1914, e nei suoi libri e nelle sue lettere manifestò a più riprese entusiasmo per l'Italia e per la semplice e istintiva vita dei contadini italiani. Tradusse dai novellieri italiani e dal Verga.
Ediz.: Oltre alle opere ricordate, furono pubblicate postume: The Virgin and the Gipsy, Londra 1930; Apocalypse, Londra 1932; Etruscan Places, Londra 1932; Last Poems, Firenze 1932 (rist., Londra 1933); Collected Poems, Londra 1932; The Lovely Lady (novelle, Londra 1933); Assorted Articles (Londra 1933). Tra le opere critiche notevolissimi gli Studies in Classic American Literature, Londra 1924. Il L. è anche autore di alcuni drammi: The Widowing of Mrs. Holroyd (1914); Touch and Go (1920); David (1926). Letters, a cura di A. Huxley, Londra 1932. Traduz. italiane: La Volpe - La Coccinella, Milano 1928; Figli e Amanti, Milano 1933; Il pavone bianco, ivi 1933; Purosangue, ivi 1933.
Bibl.: G. H. Fabes, D. H. Lawrence. His first editions, Londra 1933; A. Lawrence e G. Stuart Gelder, Young Lorenzo: early life of D. H. L., Firenze 1932 (rist., Londra 1932); M. Dodge Luhan, Lorenzo in Taos, New York 1932 (importante per il periodo messicano); C. Carswell, The Savage Pilgrimage, Londra 1932; J. Middleton Murry, Son of Woman, The Story of D. H. L., Londra 1931 (studio freudiano, definito da Huxley, nell'introduzione alle Letters cit., "curioso saggio di agiografia demolitrice"); H. J. Seligmann, D. H. L., 1924; Anais Nin, D. H. L., an unprofessional study, Parigi 1932; F. Carter, D. H. L. and the Body Mystical, Londra 1932. Per la critica italiana vedi A. Sorani, Incontri con D. H. Lawrence, in Pègaso, giugno 1932, oltre ad articoli di C. Linati, di E. Cecchi (Corriere della Sera), di M. Praz (La Stampa), di S. Rosati (Nuova Antologia e Espero), ecc.