DĀVĪD ibn Merwan al-Muqammis
Visse ad ar-Raqqah in Mesopotamia e a Shīrāz in Persia nel sec. IX-X. Fu probabilmente il primo ebreo che scrivesse un trattato di filosofia religiosa giudaica. Il suo trattato, in arabo, reca il titolo di ‛Ishrūn Maqālāt (Venti capitoli), ed è condotto secondo i principî e i metodi dei mu‛taziliti musulmani. Ce ne è pervenuta gran parte. Scrisse anche in arabo due opere polemiche contro il cristianesimo, di cui resta solo un frammento. Di altre opere sue abbiamo solo il titolo.
Dei Venti capitoli larghi frammenti in traduzione ebraica sono citati nel commento di Yĕhūdāh ben Barzillay al Sēfer Yĕṣīrāh (edito a Berlino 1885); quindici capitoli ne trovò A. Harkavy in un ms. petropolitano; un frammento dell'introduzione, col titolo Mosā'il fī't-Tawḥīd (Questioni sul monoteismo), in Jewish Quarterly Review, XIII, p. 60. Il frammento polemico fu pubblicato da H. Hirschfeld, ibid., XV, p. 688.
Bibl.: Steinschneider, Die arabische Literatur der Juden, Francoforte sul M. 1902, pp. 37, 338-339; I. Husik, A History of Mediaeval Jewish Philosophy, New York 1916, pp. 17-22; Marmostein, in Monatschrift für Gesch. u. Wissensch. des Judentums, 1922, p. 48 segg.