JORISZ, David
Celebre capo anabattista, nato nel 1501 a Bruges, morto il 25 agosto 1556 a Basilea. Trascorse la giovinezza a Delft, dove si creò certa fama come pittore su vetro; ma, accolte molto per tempo le dottrine della Riforma, si fece mettere al bando per tre anni dalla città per avere apertamente dileggiato una processione nel 1528. Natura entusiastica di sognatore, J. s'accostò agli anabattisti; ma non ebbe parte nell'avventura di Münster (v. anabattisti). Cercò invece, dopo il disastroso esito del "regno di Dio" di Münster, di riunire i varî gruppi; e a questo scopo, nonostante aspre difficoltà, dedicò tutta la sua attività, dal 1536 in poi, lavorando nell'Oldenburgo, nella Frisia Orientale e nei Paesi Bassi. Ma nel 1538 cominciarono le persecuzioni: molti degli aderenti di J. furono imprigionati, mandati a morte. J. cercò di continuare la sua opera: ma l'ostacolo maggiore fu dato dal fatto che il più autorevole capo anabattista, Memno Simons, non volle associarsi con lui, rimanendo così il movimento scisso in due; e perseguitato, costretto a celarsi sotto falso nome (Giovanni di Bruges), egli dovette limitarsi più che altro a diffondere le sue idee con gli scritti.
Nella storia dell'anabattismo, J. rappresenta forse l'estrema propaggine di quella corrente mistico-chiliastico-apocalittica, che aveva trovato forte espressione in Melchiorre Hofmann (il che spiega anche il suo disaccordo con Memno Simons, rappresentante di tutt'altro indirizzo, v. memnoniti). Carattere fondamentale di J. è infatti la fede nella propria "profezia", l'attesa, di sapore gioachimita, dell'età dello Spirito Santo, l'età dei santi; e comuni con ciò sono naturalmente i piani fantastici, le "visioni" da cui tutta la sua opera è pervasa. Significativo soprattutto è, a questo riguardo, il Wonderboeck, waerin dat van der Werldt aen Versloten gheopenbaertis, pubbl. nel 1542.
Bibl.: Nippold, D. J., in Zeitschrift f. hist. Theologie, 1863-64-68; R. H. Bainton, D. J., 1897.